Cresce la raccolta e il riciclo del vetro in Italia. E i dati più esaltanti, nel 2018, si riscontrano soprattutto al Sud, con un incremento a due cifre (+13,9%). Secondo il CoReVe (Consorzio recupero vetro), le performance migliori sono state raggiunte dalla Sicilia (+33,5%), dal Molise (+21,5 %) e dalla Puglia (+19,1 %). Nel resto del Paese, Lazio e Liguria sono le regioni che, per il Centro e il Nord, fanno registrare lo sviluppo relativo più consistente. Con un incremento del 6,6% rispetto al 2017, le tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclate a livello nazionale sono state 1.885.957. E’ cresciuto anche il tasso di riciclo, ovvero il rapporto tra quanto riciclato e quanto immesso al consumo in Italia.
Questi numeri posizionano l’Italia fra i Paesi più performanti in Europa. Tuttavia ancora è presente un punto dolente: la qualità del materiale. Come ha chiarito Gianni Scotti, presidente del CoReVe: “lo sviluppo delle quantità raccolte è accompagnato da una crescente presenza di materiale improprio conferito, erroneamente, nella raccolta differenziata del vetro, che comporta un aumento degli scarti nella fase di trattamento che precede il riciclo in vetreria. Oltre il 13% del totale raccolto è purtroppo perso e smaltito in discarica”. E’ necessario quindi evitare di conferire in discarica frazioni di materiale estraneo come la ceramica, il pyrex, il cristallo, o i sacchetti di plastica, che troviamo sempre più spesso associati alla diffusione della raccolta “porta a porta”.
I risultati ottenuti nel 2018 hanno consentito enormi benefici, sia in termini economici che ambientali. CoReVe ha riconosciuto ai Comuni italiani un corrispettivo economico, per la raccolta differenziata del vetro, di circa 80 milioni di euro; la raccolta differenziata ha evitato, agli italiani, costi di smaltimento in discarica per oltre 245 milioni di euro; e la quantità di materie prime risparmiata grazie al riciclo è stata di circa 3,4 milioni di tonnellate, per un volume pari a 1,5 volte quello del Colosseo.
Sulla base dei dati raccolti, CoReVe ha stimato anche un risparmio di energia, diretta e indiretta, equivalente a circa 350 milioni di metri cubi di gas metano, paragonabile ai consumi domestici di gas metano di una Città come Napoli. Attraverso il riciclo si è ridotta poi l’emissione in atmosfera di oltre 2 milioni di tonnellate di CO2, pari a quanto è in grado di assorbire una foresta temperata di dimensioni superiori alla regione Puglia.