Di amianto si continua a morire. Secondo i dati dell’Ona (Osservatorio nazionale amianto) e del Coni (Comitato Olimpico nazionale italiano), presentati nella conferenza “Sport e scuola, ambiente e sicurezza: via l’amianto“, ogni anno la fibra killer uccide 6000 persone. Tanti sono i casi di tumore polmonare, di mesotelioma e di asbestosi. E troppi sono i materiali di amianto presenti in Italia: 40 milioni di tonnellate, 33 in matrice compatta e 7 friabile, in un milione di siti, di cui 50.000 industriali e 40 di interesse nazionale. In particolar modo, è la situazione delle nostre scuole a destare preoccupazione: gli istituti a rischio sono 2400, con l’esposizione all’amianto di almeno 352.000 alunni e 50.000 tra docenti e non docenti.
Anche altri centri culturali non sono sicuri. Le biblioteche contaminate infatti sono almeno 1000. Se prendiamo in considerazione, ad esempio, le scuole del Lazio, la quantità di amianto è di 64 tonnellate. Ma si registrano casi altrettanto gravi nelle Marche e in Sardegna. Per bonificare tutti gli edifici, secondo l’Ona, servirebbero circa 240 milioni di euro. Un’operazione che dovrebbe coinvolgere anche gli impianti sportivi ( realizzati prima dell’entrata in vigore del divieto di utilizzo amianto del 1° aprile del 1993) e gli ospedali.
“Purtroppo nel nostro Paese ci sono 32 milioni di tonnellate di amianto ancora in circolazione, e sono consapevole che l’unico modo per interrompere la catena delle vittime sia quello di lavorare sulla prevenzione, accelerando mappature delle aree di bonifiche. L’obiettivo è far si che nessuno corra più il rischio di esporsi ai danni provocati dalla dispersone nell’ambiente di questo materiale”, ha detto Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente.
Secondo Ezio Bonanni, presidente Ona: “E’ fondamentale affrontare e risolvere il problema amianto in Italia dando priorità alle scuole, agli impianti sportivi e agli edifici pubblici, per evitare tutte le forme di esposizione alla fibra killer, e quindi realizzare la vera prevenzione che è quella primaria. In questo modo, si ammodernano le strutture, si aprono i cantieri, si crea lavoro e si tutela la salute e l’ambiente”.