Clima, salta l’accordo Ue sulle emissioni entro il 2050

Si oppongono Estonia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Gli attivisti di Greenpeace proiettano l'immagine della Terra che sta per esplodere come una bomba.

E’ saltato l’accordo su un’Europa a zero emissioni entro il 2050. I leader europei riuniti a Bruxelles, il 20 giugno, dopo ore di trattative, hanno cancellato dal testo di conclusione del vertice la  data per la transizione a un’economia “climaticamente neutrale”. Il no è arrivato da tre paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca) e dall’Estonia. Un risultato negativo che potrebbe condizionare il vertice sull’azione per il clima convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite per il 23 settembre 2019.

L’Europa si presenterà per quell’evento divisa su un tema che riguarda il futuro del nostro pianeta. Sempre più lontana dalla richiesta di conversione ecologica che arriva dalle nuove generazioni. Lo sanno bene gli attivisti di Greenpeace, che nella notte tra il 19 e il 20 giugno, mentre i leader si preparavano per l’incontro, hanno proiettato sulla sede della Commissione europea l’immagine di un pianeta che come una bomba è pronto ad esplodere. Il messaggio è stato chiaro: “Il tempo è scaduto. E’ ora di agire”.

Sebastian Mang, responsabile delle politiche climatiche di Greenpeace,  ha dichiarato: “Le parole vuote non possono ricostruire una casa distrutta da una frana o ripagare un contadino che ha perso il raccolto per la siccità. Merkel e Macron non sono riusciti a convincere la Polonia e gli altri Paesi. Con le persone in strada che chiedono azioni e con gli avvertimenti degli scienziati che affermano che la finestra di azione si sta chiudendo velocemente, i nostri governi avevano la possibilità di portare l’Europa avanti su un percorso rapido verso la completa decarbonizzazione. L’hanno fatta esplodere”.

Le priorità per alcuni paesi europei sembrano essere altre, come le politiche anti-migratorie. Ma questo approccio in difesa degli interessi nazionali, ci ricorda l’associazione ambientalista, alimenta le divisioni e i conflitti.