L’Unicef, assieme all’azienda sociale colombiana Conceptos Plasticos, ha iniziato a costruire una fabbrica, la prima nel suo genere, che convertirà i rifiuti in plastica raccolti in Costa d’Avorio in mattoni di plastica modulari che saranno utilizzati per costruire aule scolastiche. I mattoni sono di plastica al 100% e sono resistenti al fuoco. Costano il 40% in meno, sono il 20% più leggeri e durano centinaia di anni di più rispetto ai materiali di costruzione convenzionali. Sono anche impermeabili, ben isolanti e progettati per resistere a forti venti.
Una volta che sarà pienamente operativa, la fabbrica riciclerà 9.600 tonnellate di rifiuti all’anno e fornirà una fonte di guadagno per le donne che vivono in povertà nel settore del riciclo.
“Questa fabbrica sarà all’avanguardia per soluzioni intelligenti e replicabili su scala per alcune delle maggiori sfide per l’istruzione che i bambini e le comunità africane affrontano – ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale dell’UNICEF – Il suo potenziale è triplice: un numero maggiore di aule per i bambini in Costa d’Avorio, rifiuti in plastica ridotti nell’ambiente e possibilità di guadagno aggiuntivo per le famiglie più vulnerabili”.
Con la plastica riciclata raccolta da zone inquinate ad Abidjian e nei dintorni, si potranno costruire 500 aule per oltre 25.000 bambini nei prossimi due anni.
“Una delle maggiori sfide che i bambini in età scolare ivoriani affrontano è la mancanza di aule. Queste non esistono, o, quando esistono, sono sovraffollate, rendendo l’apprendimento un’esperienza difficile e spiacevole – ha dichiarato il rappresentante dell’UNICEF Aboubacar Kampo – In alcune aree, per la prima volta, i bambini dell’asilo che vivono in quartieri poveri potranno entrare nelle aule con meno di altri 100 studenti. Bambini che non avrebbero mai pensato che ci sarebbe stato un posto per loro a scuola potranno apprendere e crescere in un’aula nuova e pulita”.
Ogni giorno ad Abidjian vengono prodotte oltre 280 tonnellate di rifiuti in plastica. Solo il 5% viene riciclato, il resto finisce principalmente in discariche in comunità a basso reddito. E l’inquinamento da rifiuti aggrava le sfide esistenti per l’igiene e i servizi igienico-sanitari, ed è responsabile per il 60% dei casi di malaria, diarrea e polmonite nei bambini ivoriani.
“Abbiamo collaborato con l’UNICEF su questo progetto perché vogliamo che il nostro modello d’impresa abbia un impatto sociale. Trasformando l’inquinamento da plastica in un’opportunità, vogliamo aiutare a fare uscire le donne dal circuito della povertà e lasciare un mondo migliore per i bambini”, ha dichiarato Isabel Cristina Gamez, cofondatrice e CEO di Conceptos Plasticos.
Insieme agli investimenti per costruire in Costa d’Avorio, si prevede di portare questo progetto in altri paesi nella regione, e potenzialmente anche oltre, perché in Africa Centrale e Occidentale un bambino su cinque in età scolare non è mai entrato in un’aula scolastica.
“Talvolta, all’interno delle nostre sfide più pressanti, si nascondono opportunità promettenti – ha dichiarato Fore – Questo è più che un progetto di gestione dei rifiuti e per le infrastrutture per l’istruzione; è una metafora che funziona: la sfida crescente dei rifiuti in plastica letteralmente trasformata in mattoni di costruzione per le future generazioni di bambini”.