Ciao dottor Zarrilli… Mancherai tanto a tutti i tuoi bambini

Campobasso. Se n'è andato il dottor Sergio Zarrilli, pediatra eccellente e splendida persona

sergio zarrilli castel del giudice 1

La brutta notizia per tutti quelli, tantissimi, che lo conoscevano è arrivata in tarda mattinata. Il ‘mitico’ dottor Zarrilli non c’è più. E’ rimasto colpito da un malore mentre si trovava per strada, in viale Elena a Campobasso.

Immediati gli interventi, ma nulla da fare. Attoniti tutti quelli che si trovavano in quella zona. Incredula una popolazione intera perché Sergio Zarrilli era una persona nota nell’ambito professionale e conosciuta da tanti per l’enorme valore umano.

Sempre gremito lo studio medico di via Pascoli: era un pediatra preparatissimo, dedito all’ascolto delle persone, bambino con i bambini. Con il suo fare silenzioso e la sua disarmante umiltà trasmetteva sicurezza. Era davvero un grande medico.

Il suo volontariato lo stava svolgendo con l’associazione Nati per leggere. Chi più di lui poteva sapere quanto bene fa la lettura ai bambini? E insieme ad alcuni volontari come lui caricava i libri in auto alla volta del gruppo di bimbi pronti ad ascoltare favole e letture.

zarrilliDottore mi faccia sapere se la data le va bene. E anche dove possiamo versare il rimborso delle spese per l’associazione“. Queste le parole che trovo sulla mia chat in occasione dell’evento che abbiamo organizzato a settembre a Castel Del Giudice. Joanna, responsabile dello Sprar, aveva pensato alla fiaba come elemento universale tra bambini di culture diverse. Lo avevamo contattato subito.

Perfetto per la data – mi aveva risposto in chat – Nessun rimborso per l’associazione. Siamo volontari fino in fondo“. E così era nella vita, il dottor Zarrilli. Fino in fondo si metteva a disposizione con enorme cuore ed umiltà.

Io ero partita con lui da Campobasso, insieme all’altrettanto mitica maestra Rosa De Rensis. Ad aspettarlo nel prato ai piedi di Borgotufi c’erano i bambini del paese, tutti. Compresi quelli che 5 anni fa sono stati accolti nel centro Sprar per migranti insieme ai loro genitori. E quelli nati in seguito.

Un bel pomeriggio, fatto di scambio e di calore. L’evento gli era piaciuto. Ne avevamo in programma un altro, allo Sprar di Pescopennataro. Lo faremo ugualmente, non appena possibile. Porteremo anche lui, dentro di noi e in quello che faremo. Perché quello che abbiamo ricevuto non si perda mai.