L’eroina è tornata e fa più paura di prima

L'eroina è tornata alla ribalta nelle pagine di cronaca a seguito di alcuni casi di overdose che hanno avuto come protagonisti spesso giovani adolescenti. Ma sono davvero in aumento i giovani consumatori di eroina? Si, e i numeri sono spaventosi.

Negli ultimi vent’anni, in Italia, non si è più parlato di eroina. Sono state accantonate le immagini di tossici e di siringhe ai margini delle strade, sono sparite le campagne di informazione nelle scuole e la sostanza è diventata, nell’immagine comune, uno sbiadito ricordo. Forse solo nell’ultimo anno si è tornati a parlarne, a causa degli spiacevoli casi di overdose che hanno coinvolto vari giovanissimi nel corso del 2018. Qualche mese fa l’Espresso ha pubblicato un articolo dal titolo: Colla, coca, eroina: in Italia l’emergenza droga comincia a 8 anni. A molti ha fatto ridere poiché i casi trattati sono stati considerati un’esagerazione. I commenti che ho ascoltato seguivano questa inclinazione: “si, è pur vero che si è abbassata l’età media dell’uso di droghe pesanti, ma addirittura 10,11 e 12 anni, è davvero surreale”. Oppure: “ma la colla poi, non è una droga. Ora non confondiamo un atto di ribellione iniziando a utilizzare paroloni”. Credo, invece, che alla base di queste affermazioni ci sia un problema di ignoranza volontaria: non volersi informare proprio per non conoscere il problema.

Per esempio, L’Espresso racconta la storia di Riccardo che di certo non è una favola. Frequentava le scuole medie e aveva 12 anni, peccato che invece di studiare, conoscere i suoi compagni, giocare a calcetto il pomeriggio e iniziare a conoscere persone con le quali confrontarsi, Riccardo aveva altre necessità: farsi di cocaina e farlo in fretta. Ora Riccardo è tossicodipendente da quattro anni, praticamente analfabeta e fa parte di quella generazione di ragazzi interrotti che aumenta giorno dopo giorno. Non credo che la storia di Riccardo sia un’esagerazione. E non è finita qui: non possono essere invenzioni tutte le storie delle adolescenti che si prostituiscono per una dose di eroina, spesso non più fumata ma iniettata direttamente in vena, così che a 14 anni hanno già il corpo devastato dai buchi delle siringhe ed è semplice ammalarsi di epatite e Aids. Queste storie non sono esagerazioni, ma sembrano davvero il copia e incolla del libro Noi io ragazzi dello zoo di Berlino, autobiografia di Christiane F.

Perché l’eroina è tornata nelle piazza di spaccio di tutte le città italiane?

Sono aumentati i casi di tossicodipendenza che riguardano i minori di 20 anni. Oggi il primo contatto con l’eroina avviene, spesso, nei primi anni delle scuole superiori, se non prima. Ci sono varie ragioni per questo cambiamento e gli esperti sono abbastanza spaventati da questa tendenza. L’eroina, rispetto a vent’anni fa, si compra più facilmente perchè c’è la possibilità di acquistarla in microdosi: nel famoso bosco della periferia di Milano, Rogoredo, con 2 euro si può comprare anche solo un decimo di grammo. L’eroina costa di meno per complesse ragioni geopolitiche, che hanno fatto sì che ne aumentasse la produzione. Per esempio, in Afghanistan con la fine del regime dei talebani la produzione di oppio (da cui si ricava l’eroina) è aumentata e la sovrapproduzione ha fatto crollare i prezzi. Dal 1990 al 2014 in Europa il prezzo dei derivati dell’oppio si è ridotto del 74 per cento. Quella delle microdosi è una strategia di marketing con lo scopo di attirare nuovi clienti. Praticamente è come se fosse un prodotto sempre in offerta al supermercato, del tutto sottocosto, per far aumentare la produzione e mantenere sempre il prezzo basso, perché si deve assolutamente comprare. Per chi spaccia sostanze stupefacenti, l’eroina è un buon investimento perché è una delle sostanze che dà più dipendenza e per la quale la tolleranza agli effetti si alza molto in fretta: chi inizia a consumarla “ci fa la mano” velocemente. La vendita di una dose a 5 euro permette di guadagnarne circa 3. Negli anni Novanta servivano circa 120mila lire per acquistare un grammo di eroina, oggi bastano 30 euro: con un mese di stipendio da operaio si potevano comprare 6-7 grammi, oggi si arriva a 40. Il prezzo dell’eroina è diminuito fino a livellarsi con quello della cannabis, che un tempo costava trenta volte meno dell’eroina.

Gli spacciatori non sono sempre persone adulte: nella maggior parte dei casi sono ragazzi anche minorenni che per conto di altri creano una loro cerchia, rendendo il tutto più semplice ai loro coetanei. Il passaparola rappresenta il metodo più efficace per permettere ai giovani di attivarsi quando vogliono qualcosa. La pericolosità viene ignorata e la tentazione prende il sopravvento, soprattutto quando è tutto così semplice e si ha tutto sotto il naso.