Sarà questa la notte prima degli esami per circa 500 mila studenti italiani che domani, 21 giugno, si troveranno di fronte alla traccia di italiano che segna l’inizio di questa maturità 2017. Ma per 187mila studenti interessati da disturbi specifici dell’apprendimento, alla normale ansia da prestazione si aggiunge la difficoltà nell’affrontare serenamente le prove.
Così il Miur, tramite specifica ordinanza, ha dato il via libera all’utilizzo di strumenti cartacei e digitali con funzione compensativa, ha riconosciuto a questa categoria di studenti tempi più lunghi per la realizzazione degli elaborati e anche la presenza di un insegnante di sostegno per aiutarli a leggere le tracce di esame.
Ma quali sono i DSA più frequenti? L’Istituto Serafico di Assisi, da anni operante nel settore della ricerca e dell’innovazione per ragazzi con disabilità plurime, ne ha inquadrati quattro: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, che vengono così sintetizzati.
“Il più diffuso, è la dislessia cioè il disturbo specifico della lettura: si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere come riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica sono gli aspetti tipici della dislessia: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
Il soggetto con disortografia invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un altro disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, che si caratterizza per una grafia spesso illeggibile, pressione eccessiva sul foglio e scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è poi la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica, molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia”.