Sfatiamo un po’ di favole che si rincorrono sullo Zecchino d’Oro, la storica manifestazione canora per bambini che piace anche ai grandi. Ho avuto il piacere di partecipare di persona e di osservare un backstage diverso dai tanti che ci tocca vedere in televisione.
Innanzitutto la partecipazione è assolutamente gratuita e aperta a tutti i bambini che abbiano compiuto i 3 anni d’età all’atto dell’iscrizione e che non avranno compiuto 11 anni a tutto l’anno in corso. E’ possibile presentarsi alle selezioni, che sono pubbliche ed itineranti in tutta Italia, oppure chiedere attraverso il sito di far partecipare i bambini come pubblico o come giudici.
Sono già partite le selezioni per la prossima edizione, la numero 60, che sicuramente darà spazio alla commemorazione di Cino Tortorella, il mitico Mago Zurlì, appena scomparso. Luoghi e date sono stati già pubblicati, da Nord A Sud dello stivale.
E’ possibile scegliere la città più vicina o più comoda e presentarsi alla chiamata: l’audizione, che si svolge a porte chiuse, prevede l’esecuzione di una canzone a piacere nel repertorio dello Zecchino d’Oro, tra la 40esima e la scorsa edizione. Il bambino canta su base musicale con intermezzi registrati del Piccolo Coro (basta quindi che impari la parte solista) e se supera il primo step passa ad una seconda audizione nel corso di uno spettacolo a carattere pubblico in cui ripropone il brano già eseguito in precedenza.
La commissione giudicatrice, composta da rappresentanti dell’Antoniano di Bologna, sceglie i bambini più adatti alla manifestazione, chiamati alle finali nazionali a settembre. La selezione avviene in base alle capacità del bambino ma non solo. Contano simpatia, capacità di reagire davanti alla camera, di improvvisare, di apprendere le melodie e tanto altro. L’evento infatti non è un talent show ma uno spettacolo di divertimento, di messaggi e simpatia, realizzato in parallelo ai progetti benefici dell’ordine Antoniano. E in gara non ci sono i bambini ma le canzoni.

Anche se non mancano, soprattutto nelle selezioni, le chiacchiere tra i genitori che in questa bella festa vedono l’occasione per far emergere i loro pargoli e mettersi in mostra. Ma nessun problema: il clima semplice che l’Antoniano riesce a creare fa sfumare tutte le bramosie, anche quelle dei più agguerriti. Durante la diretta a Bologna, infatti, nello studio entrano rigorosamente solo i bambini e i genitori vengono collocati nell’adiacente teatro con maxischermo. Nessuna influenza dunque sui piccoli, neanche sui giudici, quelli con la fatidica paletta, che votano come credono lasciando spesso spazio a colpi di scena che rendono ancora più divertente lo spettacolo.
Vivere l’esperienza è emozionante, in qualunque veste la si voglia vivere. Per saperne di più basta consultare il sito dell’Antoniano.