Un lungo e sofferto addio nelle eccezionali foto di Deanna Dikeman. In mostra a Campobasso

Organizzata dall'associazione Il Cavaliere di San Biase la mostra resterà aperta fino al 6 marzo

Per 27 anni Deanna Dikeman ha scattato fotografie mentre ripartiva, dopo aver fatto visita ai suoi genitori nella loro casa a Sioux City, nello Iowa. Ha iniziato a fare foto nel 1991 con una rapida istantanea e ha continuato ad ogni rientro. Non ha mai realmente deciso di fare questo progetto. Ma suoi scatti, realizzati solo per combattere la tristezza della partenza, sono diventati un’opera unica che oggi gira per il mondo.

Il gesto semplice, ricorrente, di una mano aperta che lascia andare è il toccante e commovente rituale d’addio che colpisce il visitatore. E sono stati in tanti a farsi trasportare dalle emozioni domenica pomeriggio all’inaugurazione della mostra realizzata dall’associazione Il Cavaliere di San Biase nei locali della Fondazione Molise Cultura a Campobasso. C’era molta gente: l’intensità degli affetti più cari, il senso della famiglia, il gesto che chiunque nella propria vita ha vissuto, subito o regalato, hanno attratto generazioni diverse davanti al lavoro di una fotografa davvero speciale.

Perché Leaving and Waving , questo il nome dell’esposizione, potrebbe essere la storia di tutti, non solo di figli che dicono addio ai propri genitori, ma anche di genitori che dicono addio ai propri figli quando li vedono andare via dalla propria terra d’origine per cercare un futuro migliore. E’ un invito implicito ad apprezzare ogni più piccolo momento.

Biologa con un Master in Management, la Dikeman ha scoperto nella fotografia una vena creativa e comunicativa incontrollabile. Che l’ha portata ad imprimere in maniera indelebile i ricordi più cari e più forti sul piano emotivo. Ricordi che l’esposizione trasmette attraverso la precisione dei dettagli, i colori e le luci di ogni scatto. Che escono dal quadro e colpiscono anche l’animo più distratto.

L’inesorabile procedere del tempo che incide sulle figure esili che salutano, la tenerezza negli occhi di chi teme che sia quella l’ultima volta, l’immagine della malattia, l’accettazione della solitudine, l’amore incondizionato proprio di ogni genitore, la voglia di bloccare l’istante per congelarlo, renderlo unico ed eterno. Tutto questo si percepisce insieme ai passaggi obbligati come la dipartita di un genitore, il trasferimento in una residenza assistita dell’altro, una porta sempre aperta che piano piano si chiude.

Insomma, Leaving and Waving è uno scorcio della dura ma affascinante legge della vita. Da osservare, da interiorizzare in un ambiente soft, curato nei minimi dettagli come da sempre sa fare l’associazione Il Cavaliere di San Biase guidata da Antonella Struzzolino.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 6 marzo, visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

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