Tempo sospeso e scuola. Proseguono le attività con stimoli e riflessioni virtuali

La studentessa dell'Istituto Cuoco, Rosaria Perna della 3C, racconta la meteora artistica di Egon Schiele e il personale "incontro" del pittore con l'influenza spagnola nel progetto "Dalla Peste al Coronavirus: le pandemie e la cultura"

Continuano le attività di incontro virtuale con il progetto “Dalla Peste al Coronavirus: le pandemie e la cultura” di Web Radio TV Cuoco (ri)programmando riflessioni per la rubrica “Parliamone al Cuoco“. Questa volta una studentessa dell’Istituto Cuoco, Rosaria Perna della III C, racconta la meteora artistica di Egon Schiele e il personaleincontro” del pittore con l’influenza spagnola. Riportiamo i passi più salienti dell’elaborato che è possibile leggere in maniera integrale sulla pagina facebook dedicata alle attività.

In questa nostra rubrica stiamo provando ad analizzare le diverse influenze che le pandemie hanno avuto nei vari campi della cultura. Se nel percorso storico abbiamo viaggiato nel tempo passando in rassegna le mortali epidemie del passato per cogliere le analogie con l’attualità, con le analisi delle opere di Manzoni, Poe e Sclavi ci siamo addentrati nel mondo della letteratura (italiana, straniera e disegnata) per capire come la creatività umana riesca sempre ad esorcizzare la devastazione prodotta da eventi così drammatici. La pandemia che tra tutte più ha sconvolto e cambiato la cultura occidentale è stata l’Influenza spagnola. La sua forza distruttrice non ha risparmiato nemmeno intellettuali e artisti di fama internazionale come lo scrittore e critico d’arte Guillame Apollinaire, il sociologo tedesco Max Weber, il pittore portoghese Amadeo de Souza-Cardoso, il pittore georgiano Niko Pirosmani, l’artista austriaco Egon Schiele e la sua famiglia. Proprio quest’ultimo viene ricordato come una delle vittime più illustri della famigerata epidemia. […] Fin dai primi lavori emerge quel tratto nervoso, spiccatamente espressionista, che gli permetterà di passare alla storia come artista dall’animo profondo e inquieto. Le sue opere, attraverso una deformazione delle figure in cui la sensualità e l’erotismo si uniscono alla morte e alla malattia, fanno sì che i dubbi esistenziali dell’artista si trasformino in domande poste allo spettatore sulle questioni più profonde dell’esistere. […] Tra i soggetti preferiti da Schiele, oltre ai numerosi autoritratti, c’è proprio il corpo femminile, ritratto in modo crudele ed estremamente sensuale. È come se l’artista ritraesse nelle sue opere l’anima tormentata di un’epoca di violenti fermenti che Egon, grazie alla sua sensibilità, riesce a cogliere negli sguardi e nelle pose delle sue modelle, alle quali si lega profondamente. […]  “La Famiglia”, commuove in quanto pare fissare una visione del futuro e mostrare un atteggiamento pieno di speranza. Nonostante il desiderio e la certezza di diventare padre, Schiele sembra presagire la preclusione a questa felicità familiare“.

La sua e una pittura prima di sfondo, un paesaggio che accentua la drammaticità e il senso di spavento di fronte alla solitudine futura in relazione al triste momento di ciò che si sta vivendo.