ECCO BABY DOWN, LA BAMBOLA CHE DISORIENTA

ECCO BABY DOWN

Ha creato non pochi dibattiti la bambola Down realizzata in Spagna e da poco sbarcata sul mercato nazionale italiano. Si chiama “Baby down” e presenta i tratti somatici tipici di una bimba con trisomia 21. E’ nata con una missione precisa: combattere il pregiudizio sulla disabilità, aiutare i bimbi ad imparare subito il rispetto delle diversità attraverso il gioco. E sostenere cooperative che si occupano di ragazzi Down.

Sul web l’originale giocattolo ha scatenato molti dibattiti: interessante quello sulla pagina Facebook di Iacopo Mielo, ragazzo disabile e animatore della onlus ‪ #vorreiprendereiltreno, che si espresso sul piano comunicativo accendendo una serie di botta e risposta. E sicuramente un primo obiettivo positivo è stato già raggiunto: far parlare del problema. Ma sull’efficacia del progetto che cosa ne pensa chi opera tutti i giorni per l’integrazione e i diritti dei ragazzi Down?

“Non mi sento di giudicare negativamente l’iniziativa, che in un primo momento ha disorientato anche me – spiega Giovanna Grignoli, presidente dell’Associazione Italiana Persone Down Molise – Se è un ulteriore strumento per sollevare il problema ben venga. Ma deve essere accompagnata da tutte le spiegazioni del caso, deve veicolare in maniera chiara gli obiettivi e, soprattutto, non deve essere indirizzata agli stessi ragazzi Down”.

D’altra parte l’integrazione è una meta che si conquista a piccoli, piccolissimi passi. E non è per niente semplice neanche in Molise: “Una cosa è l’accettazione – spiega la presidente regionale AIPD – Altro è l’integrazione, che attiene esplicitamente ai diritti: lavoro, casa, mobilità… Per la prima oggi sui ragazzi Down non ci sono più grossi problemi, ma sulla seconda abbiamo ancora tanto da fare perché i veicoli dell’integrazione, lavoro in primis, sono in crisi per tutti, figuriamoci per i ragazzi Down”.

E sul discorso accettazione ci siamo presi la briga di ascoltare qualche rivenditore di giocattoli sull’ipotesi di vendere, a Campobasso, una Baby Down. Più di uno ha mostrato incertezza e titubanza. “Una bambola Down? – ci ha detto uno di loro – La vedrei dura. Lo vediamo con le bamboline di colore: ci sono persone che le scartano a priori”.