Un corso di cucina per avvicinare sempre più due culture diverse, per diffondere la cucina italiana e renderla accessibile a chi in Italia ha trovato accoglienza. Per la gioia dei più piccoli, innamorati di gnocchi e spaghetti
Hanno apprezzato con gioia e grande riconoscenza le ospiti dei progetti Sprar di Castel del Giudice e Pescopennataro l’iniziativa voluta e completamente sostenuta dall’Istituto Alberghiero De Panfilis di Roccaraso e dalla cooperativa NuovAssistenza di Isernia: un corso di cucina diretto dai maestri di cucina della scuola e rivolto a nuclei familiari che si stanno integrando.
Sono state infatti le donne a prendere per prime le lezioni teoriche e pratiche all’Alberghiero di Roccaraso. Accompagnate dai responsabili della cooperativa, che gestisce i due progetti, ed accolte dal preside Pino De Stavola hanno imparato a preparare e cucinare alcuni dei più tipici e gustosi piatti locali: gnocchi al ragù, altri tipi di pasta, biscotti e crostata.
Soddisfatti i vertici di NuovAssistenza, soddisfattissima la responsabile del settore immigrazione Joanna Madejska, che da sempre segue queste entusiasmanti esperienze sul territorio.
Dottoressa Madejska com’è nata l’idea di un corso di cucina?
E’ nata dall’esperienza che portano i bambini da scuola, nel senso che i più piccoli hanno iniziato con le famiglie un processo di integrazione e ormai sono al secondo anno; stiamo parlando delle seconde generazioni che ormai non vogliono mangiare più solo cibo africano, ma chiedono a casa quello che mangiano a scuola. Così chiedono ai loro genitori spaghetti al pomodoro, frittatina, cotoletta o carbonara… I genitori allora ci hanno chiesto di imparare a cucinare piatti italiani e da lì l’idea di contattare l’istituto alberghiero di Roccaraso che ha aderito con enorme partecipazione e a titolo gratuito, mettendo a disposizione i cuochi, gli spazi e il tempo.
La soluzione è dunque sempre la collaborazione tra associazioni e istituzioni…
Assolutamente sì. Intanto gli Sprar nascono sempre dall’intesa tra privato sociale e Comuni, se poi altri enti o istituzioni collaborano i risultati si moltiplicano. In questo caso abbiamo siglato una convenzione con l’Istituto alberghiero e creato un percorso formativo unico e anche innovativo se vogliamo.
Che cosa hanno imparato questa mattina le allieve ospiti?
Seguite dallo chef Giuliano Villani e dalle sue bravissime assistenti hanno imparato a tagliare la verdura a preparare a fare il soffritto a fare gli spaghetti: piano piano impareranno diversi piatti; e non finisce qui perché poi toccherà ai papà in modo che tutti siano sempre pronti a portare qualcosa in tavola. Un percorso formativo che non si limita solo all’alimentazione dunque, ma spazia anche verso altri concetti di carattere sociale e culturale come il rispetto tra i componenti della famiglia, la collaborazione e l’abbattimento delle differenze di genere.