Rapporto Eco-Media, per i Tg italiani l’ambiente non fa notizia

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È scesa l’attenzione dei media per i temi ambientali rispetto all’anno scorso. Nei principali telegiornali nazionali solo il 9% delle notizie parla di ambiente:  49. 455 sono state quelle  presentate tra novembre 2017 e ottobre 2018 nelle edizioni prime time dei sette principali Tg italiani e 4.650 quelle dedicate all’ambiente.

 Secondo il 5° Rapporto Eco-media 2018, promosso da Penatapolis onlus, soltanto nei periodi estivi e nel periodo invernale si registra un aumento dell’attenzione ai temi ambientali. Il peso maggiore nell’agenda dei Tg prime time è rappresentato dalle notizie che raccontano l’evoluzione delle condizioni atmosferiche,  che rappresentano il 41% delle notizie, seguite dallo ‘scontro’ tra uomo e fattori naturali, ovvero la cronaca di disastri naturali, categoria che copre il 30% dello spazio informativo.

Questo  vuoto informativo ha delle conseguenze negative sullo sviluppo della cultura ambientale dei cittadini. Soprattutto se consideriamo il fatto che  i Tg sono la principale fonte di informazioni per gli italiani, come ha di recente ricordato il  52° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. L’utenza dei Tg passa, infatti, dal 60,6% del 2017 al 65% del 2018, mentre nell’ultimo anno Facebook ha subito una battuta d’arresto (-9,1% di utenza a scopi informativi). Il calo ha coinvolto anche YouTube, Twitter e la rete in generale. In particolare, Facebook perde il 15,8% degli utenti a scopi informativi tra gli under 30 (dal 48,8% al 33%), mentre solo il 14,8% degli italiani ha letto i quotidiani cartacei negli ultimi sette giorni per informarsi (e solo il 3,8% dei giovani).

La scarsa attenzione ai temi ambientali da parte dell’informazione mainstream è emersa negli ultimi giorni anche in occasione  della Cop 24. Eppure il sondaggio di Banca europea per gli investimenti (Bei), pubblicato lo scorso novembre, ha chiarito che gli italiani sono uno dei popoli dell’Unione europea più attenti al clima. Il 37% degli italiani è allarmato quando pensa ai cambiamenti climatici; il 46% è preoccupato; il 62% pensa che i cambiamenti climatici siano causati principalmente dalle attività umane; il 6% pensa che i cambiamenti climatici siano causati principalmente da mutamenti naturali dell’ambiente; il 67% ritiene che i cambiamenti climatici costituiscano già una minaccia per l’umanità.

Il tema dell’ambiente, inoltre, è ancora poco connesso al sistema produttivo e alle questioni economiche, come quella dell’economia circolare. Che non presta attenzione soltanto al riuso dei rifiuti, ma si preoccupa di incentivare il disegno di nuovi prodotti per avere un ciclo continuo dei materiali e degli oggetti acquistati.

Possiamo dire che in Italia si evidenzia un ritardo rispetto agli altri Paesi europei per quanto riguarda l’informazione ambientale. Un segnale positivo potrebbe arrivare, tuttavia, dalle 450 nuove competenze che dovranno entrare a far parte del Ministero dell’Ambiente, e dalla candidatura dell’Italia alla Cop 26 nel 2020: un’importante occasione per favorire e accelerare i processi di cambiamento nel settore delle rinnovabili, nell’ambito dei cambiamenti climatici, nell’efficienza energetica e nella riduzione dei rifiuti.

“Per i Tg nazionali l’ambiente non è mai reale protagonista – spiega il Presidente di OSA, Osservatorio Sviluppo Sostenibile e Ambiente nei Media, Massimiliano Pontillo – ma è lo sfondo su cui si raccontano altre notizie di cronaca. Per invertire questa tendenza è nato il Rapporto Eco-Media. L’obiettivo è quello di stimolare la stampa italiana a un diverso approccio nei confronti delle tematiche ambientali, con una conseguente e auspicabile maggiore attenzione da parte del decisore pubblico. Obiettivo sicuramente ambizioso e non sempre facile da raggiungere. I dati presentati quest’anno mostrano infatti una diminuzione dello spazio dedicato all’ambiente. Nonostante ciò alcuni giornalisti si distinguono, di anno in anno, per la loro attenzione e il loro impegno nella divulgazione green. A questi abbiamo conferito oggi il Premio Pentapolis ‘Giornalisti per la Sostenibilità’. Il nostro auspicio è quello di dedicare sempre più spazio alle tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile, approfondendole senza banalizzarle e relegarle alle contingenze atmosferiche e naturali”.