Etiopia, piantati 350milioni di alberi in 12 ore

Per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e della deforestazione, l’Etiopia ha piantato circa 350 milioni di alberi in 12 ore. Un record mondiale che supera quello dell’India, con 66 milioni di alberi piantati nel 2017. La straordinaria iniziativa, che ha coinvolto tutta la popolazione etiope, rientra nel progetto nazionale chiamato “Green Legacy“, che ha come  obiettivo quello di piantumare, entro il prossimo ottobre, quattro miliardi di nuovi alberi. Una rivoluzione green, come ha spiegato il primo ministro Abiy Ahmed. Il programma potrebbe affrontare i gravi problemi di siccità e favorire la copertura forestale dell’Etiopia, che  è attualmente del 4%. Era del 30% nel secolo scorso. E l’Etiopia non è sola. Nel 2017, infatti, altre 20 nazioni africane hanno sottoscritto l’impegno di ripristinare  100 milioni di ettari di terra nel paesaggio forestale africano.

“Possiamo contrastare gli effetti della deforestazione e dei cambiamenti climatici. Ognuna delle nostre azioni, grandi e piccole, conta per le persone e per il pianeta”, ha scritto Amina J. Mohammed, ex ministra nigeriana dell’ambiente e ora deputata delle Nazioni Unite.

Dan Ridley-Ellis, capo del centro per la scienza e la tecnologia del legno presso la Napier University di Edimburgo, ha dichiarato: “Gli alberi non solo aiutano a mitigare i cambiamenti climatici assorbendo l’anidride carbonica nell’aria, ma hanno anche enormi vantaggi nella lotta alla desertificazione e degrado del suolo, in particolare nei paesi aridi. Forniscono inoltre cibo, riparo, carburante, foraggio, medicine, materiali e protezione dell’approvvigionamento idrico”.

Le iniziative delle nazioni africane si contrappongono al tentativo di alcuni governi di non prendere in considerazione il problema della deforestazione. E’ il caso, ad esempio, del Brasile, dove l’Inpe (Istituto nazionale di ricerche spaziali) ha lanciato l’allarme sulla rapida crescita della deforestazione in Amazzonia. A maggio sono stati disboscati 739 chilometri quadrati (quasi 1/3 in più rispetto ai 550 km/2 di magio 2018). A giugno  920 chilometri quadrati, mentre a luglio l’istituto di ricerca ha rilevato 1.864 km/2 di foresta pluviale distrutta a causa dell’espansione di terreni agricoli illegali e attività di ricerca mineraria.