In Italia stiamo assistendo a una evidente trasformazione del clima. Le precipitazioni sono sempre più intense e frequenti. La tendenza alla tropicalizzazione è tangibile. Ma quali sono le conseguenze per il nostro Paese? Secondo i dati della Coldiretti, sono aumentati i Comuni a rischio idrogeologico. Le percentuali dicono che sono il 91,3 % del totale, vale a dire 7275, 9 su 10. In Toscana si arriva al 100% e in Campania al 90%.
Ma i cambiamenti climatici hanno degli effetti negativi anche sulla produzione del vino. Per effetto del clima anomalo si è registrato un taglio della produzione del 20% rispetto allo scorso anno, che significa addio ad una bottiglia di vino Made in Italy su cinque, anche se l’Italia mantiene comunque il primato mondiale tra i produttori.
“La vendemmia 2019 è iniziata quest’anno il 7 agosto, tra le più anticipate dell’ultimo decennio, e dopo poco più tre mesi di raccolta lungo la Penisola ora – sottolinea la Coldiretti – restano da completare pochissime vigne di varietà tardive come l’Aglianico nelle aree interne di Basilicata e Campania o il Nebbiolo in altitudine del Piemonte e della Valtellina. Si è dunque praticamente conclusa una annata di buona/ottima qualità con una stima di circa 44,3 milioni di ettolitri di produzione Made in Italy destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt, con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola”.
A soffrire del violento cambiamento climatico, però, sono principalmente le coltivazioni di stagione. Dall’inizio dell’autunno, infatti, si contano in Italia 4 nubifragi al giorno con tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria. In particolare, in Puglia si segnalano campi allagati da oltre due metri di acqua, alberi spezzati e sradicati, olive a terra e serre distrutte. In Basilicata si contano i danni provocati dalla tromba d’aria che si è abbattuta tra Scanzano Jonico e Policoro e ha provocato la caduta di alberi e danni alle coperture di abitazioni e aziende e anche numerose serre e fragoleti. Si segnalano campi di agrumi e ortaggi allagati sulla costa Jonica della Calabria. E in Sicilia sono pesanti gli effetti degli smottamenti che stanno mettendo a rischio la viabilità interna.