Negli ultimi anni si è assistito a un grosso calo del consumo di saponette detergenti, superata da alternative considerate, probabilmente, più pratiche ma sicuramente meno ecologiche. Nei supermercati i detergenti per capelli, mani e viso riempiono con i loro flaconi di plastica interi scaffali e una volta terminati finiscono per incrementare la quantità di plastica prodotta quotidianamente che è diventando un grave problema per la salute del nostro pianeta.
Fortunatamente l’Europa ha introdotto il divieto di utilizzo della plastica monouso a partire dal 2021, divieto che purtroppo non riguarda questo genere di prodotti, ma sembra che le coscienze dei consumatori si stanno risvegliando a partire proprio dal ritorno della saponetta che, negli anni ’50, erano l’unica ad esistere nelle case degli italiani, anzi era anche un lusso. La classica saponetta toglie sporco e odori, è più ecologica e anche meno cara.
Il sapone liquido, nei classici dispenser, è stato al centro di un vero e proprio successo legato soprattutto all’igienicità, pensiamo ai luoghi pubblici nei quali il suo utilizzo appare quasi necessario. Infatti chi di noi userebbe una saponetta a disposizione di tutti in un luogo frequentato da migliaia di persone al giorno? Probabilmente nessuno. Se in questi casi è inevitabile l’uso del dispenser per la mera questione dei germi, almeno nelle nostre case cerchiamo di acquistare meno plastica e, in questo caso, la scelta della classica saponetta appare quella più consigliata e più ecologica.