L’agricoltura sostenibile è quel metodo di coltivazione che mira a rispettare i criteri di sostenibilità della produzione agricola e agroalimentare, andando a privilegiare i processi naturali che consentono di preservare e conservare le risorse ambientali senza contaminarle. In termini più semplici è un metodo che condanna le pratiche dannose per il suolo e le sostanze chimiche, come i pesticidi, per esempio. L’agricoltura sostenibile è quella che, oltre a produrre alimenti e altri prodotti agricoli, è anche economicamente vantaggiosa per gli agricoltori, rispettosa dell’ambiente e contribuisce a migliorare la qualità della vita dell’intera società.
L’agricoltura sostenibile si pone vari obiettivi tra cui: il reddito equo dell’agricoltore, la tutela della salute dell’operatore agricolo e del consumatore, la conservazione della fertilità del suolo e la conservazione delle risorse ambientali. Essa consiste nell’utilizzo di tecniche agricole in grado di rispettare l’ambiente, la biodiversità e la naturale capacità di assorbimento dei rifiuti della terra. Percepiamo una differenza nei prodotti coltivati da una forma di agricoltura intensiva rispetto al metodo di agricoltura sostenibile? Sicuramente sì. Gli studi sulle due tipologie di prodotti parlano chiaro: una mela biologica non sarà mai bella e grande come una mela cresciuta con fertilizzanti chimici, ma di sicuro sarà più buona e più sana e contiene tutti i nutrienti necessari alla sua salute dell’uomo. Ecco perché decidendo di comprare la frutta biologica, oltre ad aver dato una mano all’ambiente, faremo del bene al nostro organismo.
Il mondo dell’agricoltura sostenibile è vario, in effetti ci sono vari modelli agricoli che mettono in pratica le tecniche sostenibili, di seguito cercheremo di spiegarne qualcuno. L’agricoltura biologica è un metodo di produzione che ammette solo l’utilizzo di sostanze naturali, evitando lo sfruttamento del suolo, dell’acqua e dell’aria. Le aziende agricole bio non utilizzano concimi, diserbanti, insetticidi e pesticidi, ma si servono di fertilizzanti naturali e della rotazione delle culture.
L’agricoltura biodinamica ha come fondamento il rispetto dell’ecosistema terrestre tenendo in considerazione le leggi cosmiche (soprattutto le fasi lunari). Non si utilizzano concimi chimici, né fitofarmaci ed è prevista la somministrazione di preparati omeopatici per favorire la fertilità del suolo e la crescita delle piante.
Negli ultimi anni prendono piede sia l’agricoltura solidale, un metodo secondo cui i prodotti devono crescere su terreni liberi dallo sfruttamento delle persone, sia gli ecovillaggi, cioè quelle comunità che si pongono come scopo la sostenibilità ambientale, sperimentando stili di vita diversi da quelli imposti dall’attuale sistema sociale. Questo modello prevede la progettazione di nuclei abitativi per ridurre al minimo l’impatto ambientale. In sintesi l’eco-villaggio permette di soddisfare molti bisogni fondamentali, come casa, cibo e lavoro, garantendo alla comunità una vita non legata alle dinamiche del consumo imposte dall’attuale società.