Sono stati appena pubblicati (Gazzette Ufficiali del 3, 4, 5 e 6 settembre) i provvedimenti con i quali sono stati dichiarati ufficialmente di notevole interesse pubblico alcuni beni monumentali e territori del Molise: il centro storico e parte del territorio cittadino di Campobasso (compresa Villa De Capoa in foto),il centro storico di San Giovanni in Galdo e particolari aree di Isernia, Toro, Chiauci, Civitanova del Sannio, Sessano del Molise, Carpinone, Frosolone e Macchiagodena. Dichiarati di interesse pubblico anche l’Alta Valle del Biferno, il Comune di Pescolanciano e alcune parti dei Comuni di Ripalimosani, Ferrazzano e Santa Maria del Molise.
Il provvedimento segue quelli analoghi di Toscana, Lombardia, Veneto e Sardegna.
Nel rendere queste dichiarazioni (che seguono i dettami del relativo Codice Mibac) il Ministero dei Beni culturali ha tenuto conto del Protocollo d’Intesa sottoscritto tra il MiBAC e la Regione Molise il 25 gennaio 2018 con cui le parti si impegnavano alla elaborazione del piano paesaggistico regionale, uno strumento strategico nella valutazione del territorio.
Sul sito del Segretariato Mibac per il Molise è possibile recuperare i testi integrali delle singole dichiarazioni, territorio per territorio, e conoscere le aree o i beni monumentali valorizzati, con le motivazioni e le caratteristiche che hanno portato il ministero a qualificarli, con relative certificazioni tecniche e di natura artistica, culturale e paesaggistica.
In altre parole il Ministero ha “bollato” come particolarmente interessanti, e quindi prioritarie, una serie di aree e di beni culturali presentate dai Comuni attraverso progetti di valorizzazione per futuri interventi da parte dello Stato.
Che cosa significa tutto questo?
Che nel momento in cui vi saranno fondi destinati a questo tipo di opere ogni Comune potrà accedervi con il progetto presentato. Se, come e quando il Ministero interverrà è al momento lontano dal sapersi, poiché su questo fondo al momento non sono state collocate risorse. E i Comuni, viste le condizioni economiche in cui si trovano ad operare in questi ultimi anni, non ci sperano neanche.