Il Muse fotografa il gatto dorato in Africa

La caccia e la distruzione dell’habitat l’hanno estinto da molte aree. In Tanzania non era mai stato segnalato. Per questi motivi il gatto dorato (Caracal aurata) è considerato il felino più sconosciuto del continente africano. Grazie al lavoro di ricerca sulla quantificazione della biodiversità nella foresta Minziro e nelle aree naturali adiacenti, condotto  da un team di ricerca del Museo delle Scienze di Trento (MUSE) in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, sono stati fotografati diversi individui del felino, in più aree. Questo risultato aggiunge un tassello importante alle conoscenze della fauna tropicale.

Il gatto dorato è un felino di medie dimensioni, con i maschi che raggiungono i 14 kg di peso e il metro e 30 di lunghezza, coda inclusa. Il colore del manto può essere arancione, grigio, marrone scuro e in alcuni esemplari anche nero. La sua distribuzione è centrata nel bacino del Congo, ma alcune popolazioni si trovano lungo le coste dell’Africa occidentale mentre altre sconfinano in Africa orientale. Qui è presente in Uganda, mentre per il Kenya mancano dati certi da oltre 70 anni, nonostante le molte segnalazioni non confermate.

Francesco Rovero, coordinatore del team di ricercatori, ha dichiarato: “Uno studio condotto nel 2006 dalla Wildlife Conservation Society, sempre con fototrappole aveva evidenziato in quell’area la presenza di alcuni mammiferi tipicamente “congolesi”, suggerendo che si tratta di una foresta unica per la Tanzania, con fauna non tipicamente di Africa orientale. Ma il gatto dorato non era tra questi per cui, quando abbiamo recuperato le prime fototrappole e ci siamo trovati nello schermo del PC le foto di un inconfondibile gatto arancione siamo rimasti molto sorpresi. Stiamo finendo di analizzare i dati complessivi (quasi 6000 immagini che ritraggono nel complesso più di 25 specie di mammiferi), ma sicuramente questo primo risultato servirà a spingere verso una maggiore protezione della foresta. Pur essendo formalmente una riserva (Riserva Naturale di Minziro) la zona è pesantemente minacciata da caccia, allevamento, prelievo di legname e perfino dalla futura costruzione di un oleodotto.”

Il gruppo di scienziati invita il Governo della Tanzania a prendere in considerazione l’unicità della foresta studiata e a compiere azioni per proteggere l’area.