Plastica usa e getta, l’Ue vieterà il consumo entro il 2021

divieto plastica

Il Parlamento di Strasburgo ha approvato mercoledì 24 ottobre il divieto al consumo, nella Ue, di alcuni prodotti in plastica monouso, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini. La nuova normativa, se approvata in via definitiva, vieterà, entro il 2021 la vendita all’interno della Ue di articoli in plastica monouso, come posate, bastoncini cotonati, piatti, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini.

Karmenu Vella, Commissario Ue all’Ambiente, ha dichiarato: “L’Europa è ora pronta a intraprendere un’azione decisiva e coordinata per frenare i rifiuti di plastica e guidare gli sforzi internazionali per rendere i nostri oceani privi di plastica”.

I deputati hanno aggiunto all’elenco delle materie plastiche vietate, proposto dalla Commissione, altri oggetti: i sacchetti in plastica leggera, gli articoli di plastica ossi-degradabili, come sacchetti o imballaggi, e i contenitori per fast-food in polistirolo espanso. La relazione è stata approvata con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni. Il Parlamento europeo avvierà negoziati con il Consiglio non appena i ministri della Ue avranno stabilito la propria posizione comune.

L’Eurocamera dichiara inoltre guerra ai mozziconi di sigarette che contengono plastica, la cui quantità nei rifiuti va ridotta del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030, con i produttori di tabacco chiamati a farsi carico dei costi di trattamento e raccolta, compreso il trasporto. Un mozzicone di sigaretta può inquinare, infatti, tra i 500 e i 1000 litri d’acqua e, se gettato in strada, può richiedere fino a dodici anni per disintegrarsi. Si tratta dei secondi articoli in plastica monouso più diffusi tra i rifiuti. Sulla base di quanto è indicato nelle nuove norme, gli Stati membri dovranno elaborare piani nazionali per incoraggiare l’utilizzo di prodotti adatti all’uso multiplo e riciclare il 90% delle bottiglie in plastica entro il 2025.

Anche i produttori di attrezzi da pesca contenenti plastica, secondo le nuove norme, dovranno contribuire al raggiungimento di un obiettivo di riciclaggio fissato in almeno il 15% entro il 2025. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati venga raccolto ogni anno.

La relatrice del rapporto, la liberale belga Frederique Ries, ha intenzione di aprire il negoziato con il Consiglio il 6 novembre e il trilogo il 18 dicembre. Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “L’Europarlamento con il voto del 24 ottobre ha introdotto importanti miglioramenti alla proposta di direttiva della Commissione sui prodotti di plastica monouso. Si tratta di un passo importante nella lotta all’inquinamento da plastica non gestita correttamente che finisce nei nostri mari, fiumi e laghi, al quale però deve seguire al più presto anche la volontà di inserire misure stringenti sui bicchieri di plastica usa e getta. Ora la palla passa ai governi nazionali che devono dimostrare altrettanta determinazione per raggiungere un accordo ambizioso tra Consiglio e Parlamento. A partire dall’Italia che deve giocare un ruolo da protagonista anche nel ribadire l’importanza delle bioplastiche nello sviluppo dell’economia circolare, compresa la filiera dei rifiuti organici e del compostaggio, di cui il nostro Paese è leader in Europa”.