E’ la più grande mobilitazione globale per contrastare i cambiamenti climatici, che invita le persone a spegnere la luce per un’ora con l’obiettivo di dimostrare, attraverso un gesto simbolico, un impegno concreto per la salute del pianeta. E’ l’Earth Hour, l’Ora della Terra, l’evento del WWF che Sabato 28 marzo coinvolgerà centinaia di Paesi in tutto il mondo. Un’ora di buio per migliaia di monumenti nel mondo, milioni di cittadini spegneranno la luce per dire che la natura conta.
“Il tasso globale di perdita della natura a cui abbiamo assistito negli ultimi 50 anni non ha precedenti nella storia dell’umanità, in relazione alla minaccia per le vite e il benessere umani – ha detto Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF International -. Si stima che i servizi forniti dalla natura valgano 125.000 miliardi di dollari l’anno (il doppio del PIL mondiale) e senza queste risorse naturali, le imprese e i servizi da cui dipendiamo falliranno. La natura ci avvantaggia anche fornendoci cibo, acqua e aria pulita, ed è uno dei nostri più forti alleati contro il cambiamento climatico. È fondamentale che ognuno di noi aggiunga la sua voce per salvare il Pianeta, chiedendo un New Deal per la Natura e le Persone nel 2020, per un futuro sostenibile”.
Quest’anno il WWF ha scelto Venezia come città simbolo della lotta ai cambiamenti climatici. Nel novembre 2019, nella città italiana l’acqua alta ha raggiunto un picco di 187 centimetri, il secondo più alto di sempre, che ha provocato notevoli danni.
“Il 2020 sarà l’anno di una massiccia mobilitazione verso governi, parlamenti, imprese, organizzazioni e cittadini per raggiungere un New Deal for Nature and People, un nuovo modo di pensare il futuro, che comprenda obiettivi ambiziosi e indicatori coerenti con il fine di proteggere efficacemente almeno il 30% della superficie del nostro pianeta entro il 2030 giungendo al 50% entro il 2050- afferma Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia -. Il primo appuntamento per far sentire la nostra richiesta di cambiare passo nelle politiche climatiche e nell’azione per garantire la salute della natura sarà proprio Earth Hour, il prossimo 28 marzo. Vi chiediamo quindi di partecipare in ogni città per far sentire con forza la nostra voce, perché mai come oggi è urgente spingere i decisori politici ed economici a passare finalmente dalle parole ai fatti”.
A Roma, alle 20 e 30 del 28 marzo, il WWF ha fatto richiesta che, come ogni anno, si spengano le luci esterne del Quirinale, di Palazzo Chigi, di Palazzo Madama e di Palazzo Montecitorio, oltre che la Cupola e la facciata della Basilica di San Pietro al Vaticano.
Nell’ultimo decennio, Earth Hour ha coinvolto oltre 180 paesi del mondo nella realizzazione di iniziative per contrastare la crisi climatica. Fra i numerosi traguardi raggiunti, il movimento ha contribuito alla creazione di un’area marina protetta di 3,5 milioni di ettari in Argentina, di una foresta Earth Hour di 2.700 ettari in Uganda e a far approvare una nuova legislazione per la protezione dei mari e delle foreste in Russia. L’anno scorso, il WWF-Ecuador ha spinto per una legge che vietasse l’uso di sacchetti di plastica, altri prodotti monouso in plastica e polistirolo nella capitale e il WWF-Indonesia ha iniziato a piantare 20.000 piante di mangrovie in 13 città.
Visitando il sito oradellaterra.org si potrà scoprire come ogni parte del mondo celebrerà Earth Hour. Ognuno di noi può cambiare le cose alzando la propria voce per il Pianeta: questo è il nostro tempo per assicurare un futuro sano, sostenibile e più giusto per l’umanità.