La carriera diplomatica è un percorso professionale stabilito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) che ha l’obiettivo di formare il personale che si occuperà di relazioni internazionali. Il diplomatico infatti opera soprattutto all’estero per offrire ai propri connazionali servizi, aiuti e assistenza e garantire stabilità nelle relazioni con i paesi che hanno con l’Italia rapporti economici, commerciali e culturali. Ha dunque un ruolo strategico molto importante ed è per questo che il percorso di studi è molto lungo e richiede un grande impegno. La carriera diplomatica, come stabilito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è infatti costituita da vari gradi che si raggiungono mediante i titoli e attraverso gli anni di esperienza all’interno degli uffici assegnati.
Il livello più basso è il segretario di legazione, che spetta ai vincitori del concorso iniziale. Si prosegue poi con la qualifica di consigliere di Legazione, successivamente consigliere d’ambasciata e ministro plenipotenziario. Il vertice della carriera diplomatica è costituito dal ruolo di ambasciatore. Gli anni di formazione e i successivi anni di lavoro necessari a conseguire il titolo più alto sono ampiamente compensati da uno stipendio molto alto, anche se i sacrifici, soprattutto personali, sono tanti e si deve possede una grande capacità di adattamento.
La formazione
Per aspirare alla carriera diplomatica è necessario innanzitutto conseguire la laurea magistrale. Il percorso accademico ideale è un corso di laurea magistrale in relazioni internazionali, in giurisprudenza o in economia. Sono percorsi che assicurano le competenze di base necessarie per poter svolgere un ruolo di mediazione con gli altri stati del mondo. È infatti fondamentale conoscere l’andamento economico, la storia e gli accordi politici ed economici che ci sono tra i vari stati, al fine di avere sempre informazioni aggiornate e fornire quindi un servizio eccellente. Ovviamente il corso può essere frequentato sia nelle università tradizionali che negli atenei telematici riconosciuti dal Miur, come Unicusano.
I requisiti
La formazione accademica è solo il primo passo per lavorare nell’ambito della diplomazia internazionale. Occorrono infatti anche altri requisiti necessari per poter poi accedere al concorso e poter svolgere il lavoro con adeguata competenza. Innanzitutto è importantissimo conoscere le lingue straniere, perché gli incarichi diplomatici sono spesso all’estero. La lingua che è necessario conoscere in maniera fluente è l’inglese, poi è consigliata almeno un’altra lingua tra francesce, spagnolo e tedesco e anche una lingua poco studiata o parlata come l’arabo o le lingue dei Paesi in via di sviluppo, che sono comunque luoghi di destinazione per i diplomatici. Alle conoscenze linguistiche bisogna poi associare ottime capacità comunicative e relazioni e abitudine alla formazione costante per essere sempre aggiornato sulla situazione economico-culturare del Paese di destinazione. Last but not least, è implicita la disponibilità a risiedere all’estero, prerogativa indispensabile per chi desidera occuparsi di relazioni internazionali.
Il concorso pubblico
Per iniziare la carriera diplomatica è necessario accedere al concorso che il MAECI bandisce ogni anno. Il concorso, al quale si può partecipare fino al 35° anno di età, prevede un test attitudinale, la valutazione dei titoli, 5 prove scritte, una orale ed eventuali prove di lingua. Chi vince il concorso avrà la possibilità di seguire un periodo di prova di 9 mesi negli uffici ministeriali e successivamente di svolgere un periodo di lavoro all’estero. Al termine di questo periodo, si riceve la prima assegnazione e si comincia la scalata alla carriera diplomatica.