Sta facendo molto discutere l’emendamento dell’Onorevole Angrisani passato prima in Commissione Cultura e Istruzione e poi in Aula al Senato che prevede, per chi ha tre anni di servizio sul sostegno, di accedere direttamente alla seconda prova del TFA sostegno V ciclo. Praticamente l’emendamento prevede che coloro i quali abbiano maturato 36 mesi di servizio sul sostegno negli ultimi 10 anni, accedono direttamente alla prova scritta, bypassando la prova selettiva, la quale consiste in un quiz a risposta multipla di 60 domande, a discapito dei tanti concorrenti che dovranno svolgerla. Giustamente l’emendamento ha scatenato l’ira degli aspiranti che, dai primi di marzo, hanno già versato una cospicua tassa di iscrizione che ammonta a costi, per alcuni Atenei, anche superiori ai 150 euro.
Infatti, sono tantissimi gli aspiranti concorrenti che non hanno digerito questo cambio in corsa delle regole:
“abbiamo pagato per iscriverci ad un concorso che aveva determinate regole (già bandito e con iscrizioni già bloccate) dovremmo competere con chi avrà molti più punti di noi, vedendo ridotte al RIDICOLO le nostre possibilità di entrare“, scrive il gruppo “TFA UGUALE PER TUTTI“.
Di conseguenza, non essendoci più gli stessi requisiti del Decreto Ministeriale n. 95 del 12/02/2020 recante “Attivazione dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno scolastico TFA 2019/2020”, visti i vari Decreti Rettorali concernenti i bandi relativi alle modalità di ammissione ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, a.a. 2019/2020 e visto il Decreto Ministeriale del 28/04/2020 nel quale si rinviano ulteriormente le date fissate dai decreti di proroga per i test preliminari per l’accesso al corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico, a.a. 2019/2020 in autunno e tenuto conto dell’evolversi della situazione epidemiologica e del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia che ha determinato il Governo ad adottare ulteriori misure urgenti di contrasto e contenimento alla diffusione del Coronavirus, così come tenuto conto della grave crisi economica generata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 e, infine, visto l’emendamento approvato, molti aspiranti chiedono, a chi di dovere, di riservare ai candidati, che ne ravvisassero la necessità, la facoltà di richiedere l’annullamento della propria procedura di iscrizione e la restituzione della somma versata, a rigor del fatto che i requisiti non sono più gli stessi del Decreto pubblicato in GU nel mese di febbraio 2020.