Roma, cinquanta sfumature di Van Gogh in mostra a Palazzo Bonaparte

L’esposizione dei capolavori del pittore olandese resterà aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023

In occasione dei 170 anni dalla sua nascita, Palazzo Bonaparte ospita la mostra più attesa dell’anno dedicata al genio di Vincent Van Gogh. Cinquanta dipinti accompagnano il visitatore alla scoperta della vita, delle opere e dello stile unico e inimitabile che hanno reso Van Gogh uno dei pittori più amati della storia dell’arte.

Realizzata grazie al generoso prestito del Kröller Müller Museum di Otterlo, la mostra si distribuisce su due piani e ricostruisce la storia dell’artista più conosciuto al mondo attraverso numerose testimonianze biografiche. Un percorso espositivo quello curato nei minimi dettagli da Arthemisia che trasporta il visitatore nei periodi e nei luoghi che hanno influenzato il pittore: dall’Olanda a Parigi, da Arles a Auvers-Sur-Oise.

Un viaggio che non ha né meta né destinazione.

Anima estrosa, inquieta, sensibile, incompresa. Tutta la vita di Vincent Van Gogh è stata dettata dal tormento, dal continuo vagabondare, dalla ricerca interiore, come dimostra la lunga e fitta corrispondenza con suo fratello Theo.

Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole – qualcuno che non ha posizione sociale né potrà mai averne una; in breve l’infimo degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel questo eccentrico, di questo nessuno.

Nella costante ricerca del suo posto nel mondo Van Gogh è stato commesso in una casa d’aste prima e predicatore poi, fino a quando non ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi.

La sua duplice personalità trova libera espressione negli anni tra il 1881 e il 1890.

IMG_20221118_194116 (1)Nel periodo olandese a farla da padrone sono il senso del dovere e l’amore per la terra. Vincent restituisce importanza ai poveri protagonisti di un mondo che li ha dimenticati: contadini, tessitori, boscaioli, mangiatori di patate, donne impegnate in attività domestiche.

Ciò che cerco di imparare non è disegnare una mano, ma un gesto; non una testa matematicamente esatta, bensì il profondo della sua espressione. Per esempio, lo zappatore che annusa il vento quando alza il capo o parla, insomma, la vita.

Nel 1886, spinto dalla curiosità, si trasferisce a Parigi e ne resta affascinato.

IMG_20221118_200658 (1)Di questo periodo sono presenti in mostra alcuni esempi: La collina di Montmartre, Interno di un ristorante, Angolo di prato, Fiori in un vaso blu.

Proseguendo la visita, al centro di una sala ricca di affreschi si staglia il famoso Autoritratto, dallo sguardo fiero e penetrante, quasi a voler essere indifferente allo scorrere del tempo.

Nel 1888 si stanca della vita frenetica della Capitale e inizia a manifestare i primi segni di malessere, fisico e mentale. Si sposta nel Sud della Francia, ad Arles. Più tardi viene raggiunto dall’amico Gauguin e nel dicembre dello stesso anno si verifica l’episodio dell’orecchio mozzato.

Lunghi ricoveri, a volte volontari, a volte necessari, nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de-Provence si alternano a periodi di intenso lavoro.

Se senti una voce dentro di te che dice che non sei un pittore, allora, proprio allora devi dipingere e quella voce sarà messa a tacere, soltanto col lavoro.

IMG_20221118_202907 (1)Uno degli ultimi dipinti realizzati da Van Gogh, che sarebbe poi diventato uno dei più famosi, è la Notte Stellata. In occasione della mostra di Roma Art Media Studio ha realizzato una video installazione che permette ai visitatori di immergersi in un’atmosfera da sogno, dimostrando quanto anche una mostra possa diventare un’esperienza.

A volte penso che la notte sia più viva e riccamente colorata del giorno… e guardare il cielo mi fa sognare.

La genialità di Vincent si spegne il 29 luglio 1890 dopo che il pittore, due giorni prima, aveva deciso di porre fine alla sua travagliata esistenza con un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers-Sur-Oise.

Quando qualcuno vi dirà “È troppo tardi!”, tenete presente che Van Gogh ha iniziato a dipingere a 28 anni ed è scomparso neanche dieci anni dopo. In breve tempo ha realizzato più di 900 dipinti e oltre 1000 disegni. Questo non per dire che siamo tutti Van Gogh, ma per ricordare non è mai troppo tardi per iniziare.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale o telefonare al numero 06/8715111.