Con la dolcezza si ottiene tutto, recita un detto diventato anche noto slogan musicale in passato. Un invito alle buone maniere anche quando non fanno parte del proprio Dna perché l’obiettivo si raggiunge meglio.
Eppure neanche a scopo utilitaristico la gentilezza va più di moda: si urla facilmente, si alzano tono e volume della voce, si tende a prevaricare col rumore… Brutte abitudini che hanno preso piede in ogni ambito, persino a scuola, dove il senso del rispetto è crollato rovinosamente a terra.
Non solo. Chi è gentile, chi cerca di portare un granello di pace tra le singole persone o nel gruppo, spesso viene azzittito, se non deriso, da uno stile comunicativo che non offre grandi margini di dialogo, limitandosi alla prevaricazione di chi riesce a fare la voce più forte, che in genere viaggia insieme a contenuti scarsi e discutibili.
“Se alzi la voce hai già torto” diceva qualche decennio fa l’insegnante o il genitore: oggi accade esattamente il contrario, accompagnato dal ‘buon’ esempio qualora il concetto non fosse abbastanza chiaro.
Che fare? Se lo chiedono tutti, ad ogni livello e ruolo. Tutti coloro che, come me, credono ancora nel potere del dialogo, sempre. Che fare…
Intanto possiamo cominciare a ‘bannare’ (secondo il vocabolario del web eliminare dai propri contatti telematici e personali) tutti coloro che proprio non riescono a fare a meno di prevaricare con parole o fatti aggressivi e creare insieme il fronte antitetico del garbo. In secondo luogo potremmo cominciare seriamente a premiare e punire con il nostro telecomando o con le nostre scelte commerciali tutto ciò che abbassa la qualità dei contenuti e con essa il livello del dialogo (mi vengono in mente quei talk o quegli ambienti in cui si parla ore ed ore del fantastico nulla).
Infine ci tocca ricominciare daccapo e seminare di nuovo l’ABC della gentilezza. A noi, proprio a noi, popolo che al mondo deve andare orgoglioso di una storia classica su cui si fonda l’odierna civiltà, a noi Italiani che dovremmo portare alto il vessillo dei valori indistruttibili nati nella culla del Mediterraneo e diffusi all’universo mondo. A noi, come popolo, spetta riprendere in mano le regole del buon comportamento, ci tocca studiare e diffondere daccapo quell’etica che abbiamo insegnato con le parole e con i fatti nel corso dei secoli, perché torni ad essere un valore difeso da tutti e dappertutto.
Iniziativa molto semplice, apparentemente banale ma di forte effetto, si è rivelata un po’ ovunque la celebrazione della Giornata nazionale della Gentilezza (pare che il problema per fortuna sia sentito da tanti…). La classe politica (che in tema certo non brilla) è stata invitata a fare qualcosa per buttare semi di buonsenso tra i cittadini. Dal Comune di Ripalimosani (vicino Campobasso) il germe è stato affidato ai più piccoli, nei quali come sempre tutti confidiamo per cambiare le cose, con spazi di riflessione a scuola e con una merenda speciale dedicata ai nonni della casa per anziani. Gentilezza: non solo buone maniere ma anche atteggiamento sensibile ed attento a chi per qualsiasi motivo ha bisogno di un sorriso in più.
E quale sorriso più benefico di quello di un bambino? “Un segno che ha fatto bene agli anziani, ma anche agli stessi piccoli alunni – spiega la consigliera delegata alla scuola Ernestina D’Ambrosio – Una lezione speciale, un’esercitazione pratica che ci auguriamo venga riportata anche nel loro tempo libero e in futuro nella loro vita”.
Presente all’evento anche il sindaco Marco Giampaolo: “Come amministrazione non potevamo non promuovere questo importante momento di riflessione – ha detto – Comportarsi in modo gentile e rispettoso dovrebbe essere la normalità ma purtroppo assistiamo quotidianamente a incitamenti di odio verso il prossimo soprattutto da parte di chi sa di aver tanta visibilità ma purtroppo dispone di un cervello e di una moralità amministrativa inversamente proporzionali ai suoi follower. Non dobbiamo mai smettere di essere diffusori di Gentilezza, Educazione e Rispetto in modo da abbattere i muri dell’odio, dell’arroganza e dell’indifferenza”.
E nel ringraziare la sempre attenta e disponibile nuova dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Ripalimosani Rita Massaro, i responsabili della Casa Cannavin, tutte le famiglie, l’Amministrazione comunale ha augurato a tutti di godere il più possibile, ogni giorno, dei benefici che l’essere gentili porta non solo agli altri ma anche a se stessi in termini di profonda serenità.