Scoprire precocemente l’ autismo con una risonanza magnetica? Forse è possibile, ma a che scopo? Per affrontare il problema prima possibile e quindi ottenere migliori risultati.
Lo dice una serie di dati scientifici rilevati sul cervello dei bambini autistici, che sta portando i ricercatori verso una diagnosi precoce del disturbo. E’ la University of North Carolina ad aver effettuato studi che utilizzano la tecnica della risonanza magnetica, eseguita durante il sonno a gruppi di bambini ad alto rischio, per una diagnosi precoce. Non esistono cure per l’autismo oggi, la medicina sta però lavorando sui possibili sintomi per, almeno, diagnosticarlo tempestivamente e rallentarne così l’evoluzione.
Come riporta Il Giornale.it secondo la ricerca pubblicata dal National Institute of Health, l’elemento chiave della ricerca è il tasso di crescita della superficie cerebrale, più elevato nei bimbi con il disturbo dello spettro autistico, un dato che ha permesso di identificare in maniera precoce la presenza della patologia: in poche parole gli scienziati statunitensi, già ora, sono stati in grado di identificare i futuri casi di autismo nell’80% dei casi.