Cambio treno alla stazione di Pescara: un’ora e mezza di attesa. Fa freddo, ho il pc con me: cerco un bar per lavorare un po’. Una scala coperta da un’impalcatura copre le luci di un ampio locale, ma che sarà mai? Mi avvicino…
E’ un locale enorme, molto carino e colorato, con gente che lavora dietro grandi vetrate; sopra c’è scritto “Coworking“… non ci credo. E’ proprio un coworking come quello di Campobasso, dove spesso scelgo di lavorare.
Il coworking non è solo un luogo in cui condividere scrivanie; è libera circolazione delle idee, è scambio, è confronto. Ed è opportunità di incontro, che spesso diventa fusione, tra competenze complementari che collaborando trovano sbocchi lavorativi.
Mi devo assolutamente fermare in questo posto… Provo ad entrare, sulla porta c’è una tastiera per il codice d’accesso, tipo quello di 007 Moonraker Operazione Spazio. Schiaccio un tasto a caso, mi apre un giovane, gli dico di me, di Inflazione Caotica, del Colibrì…. L’accoglienza esplode: un’ora e mezza volano via parlando di progetti realizzati, attività in corso e idee nel cassetto.
Ad accogliermi c’è Nicola, referente del progetto che è stato realizzato dalla Fira (Finanziaria Regionale Abruzzese) in uno spazio di Ferrovie dello Stato. Un modo per valorizzare risorse umane, per sostenere start-up e progetti innovativi. Il Coworking di Pescara Centrale e quello di Campobasso si somigliano: c’è aria positiva, creativa, c’è voglia di nuovo, di lavorare, di crescere…
Intanto corro per prendere il treno: il tempo è volato e io rischio di perderlo…