L’ordine dei farmacisti della provincia di Campobasso oggi 9 giugno 2018 alle 14.30, presso l’Hotel San Giorgio di Campobasso in Via Insorti d’Ungheria, terrà un corso sull’uso della cannabis nell’ambito terapeutico in merito al progetto “Cannabis Medical Project“.
Negli ultimi decenni gli studi sulla cannabis utilizzata in ambito clinico sono aumentati notevolmente e si è scoperto che all’origine della cannabis ad uso terapeutico ci sono due principali principi attivi, presenti in quantità diverse a seconda del tipo di pianta, il THC (delta-9- tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo). Il primo in particolare agisce, con potenziali effetti, sui sintomi di malattie anche piuttosto gravi. Il dottor Michele Rinaldi, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Campobasso, ci informa sull’iniziativa.
Dottor Rinaldi qual è lo scopo di questo corso?
Il corso intende fornire chiarimenti sull’utilizzo e sulla prescrizione della cannabis terapeutica. Con il Decreto Lorenzin del 2015 e con gli aggiornamenti postumi viene stabilita la prescrizione a base di Cannabis anche al livello delle S.S.N. Per tale motivo ho ritenuto necessario un corso di formazione coinvolgendo anche l’Ordine dei medici chirurgici e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso, professori universitari e studiosi della materia. La cannabis può essere usata in modo legale a fini terapeutici, con precise regole di prescrizione e assunzione. Il medico generale o specialista, a sua discrezione e sotto la sua responsabilità, può prescrivere la cannabis per alleviare alcuni sintomi, nel caso in cui i trattamenti classici non siano stati sufficienti o non vengano tollerati dal paziente. Per esempio è utilizzata per alleviare il dolore di tutte quelle malattie degenerative, la cui convivenza con il paziente è molto dura.
In Molise non ci sono state esperienze del genere?
No. È una novità assoluta nella nostra regione. In altre come l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio hanno già sperimentato l’utilizzo della cannabis terapeutica, spero vivamente che sia anche la volta del Molise. Stiamo invitando la Regione a stilare una normativa. Sembra che la risposta di questi farmaci sia molto buona. Si sta cercando addirittura di aumentare la produzione della cannabis terapeutica perché sono molti i paesi che ne stanno facendo uso. Significa che c’è una maggiore sensibilità sull’argomento. La Germania ha messo a disposizione 6 tonnellate, l’Italia, dal 2015 solo 550 kg, ma è un quantitativo insufficiente per la domanda che c’è.
Che risposte sta ricevendo da questa attività di sensibilizzazione?
Il nostro scopo è quello di far ricevere tali farmaci gratuitamente per i pazienti che ne hanno bisogno. I pazienti oncologici gravi o i pazienti soggetti a sclerosi multipla, così come individui soggetti ad Alzheimer, ne potrebbero trarre giovamento. Non a caso sto cercando di coinvolgere l’Hospice di Larino, il Centro Alzheimer di Campobasso e i medici che lavorano nell’ambito della Terapia del dolore del Cardarelli, così come tanti altri. Devo dire che i medici hanno accolto l’iniziativa in maniera entusiasmante. Lo scopo è quello di ampliare questo progetto sempre più, non fermandoci al corso di sabato pomeriggio. In fondo siamo farmacisti, medici e studiosi e abbiamo come obiettivo unanime proprio il bene del cittadino.
Il bene del cittadino è sempre al centro di questi studi. È ottimista?
Si, il bene del cittadino è lo scopo dei nostri studi e di quelli che verranno. Sono ottimista perché vedo molto interesse e soprattutto perché vedo che stanno nascendo molti gruppi di ricerca, formati soprattutto da giovani medici che si dedicano allo studio della cannabis terapeutica. Speriamo di ricevere una risposta positiva a livello politico anche nel Molise. Ce lo auguriamo per il benessere della popolazione.