CELIACHIA, L’AZIONE SUL TERRITORIO DELL’AIC MOLISE

CELIACHIA, L’AZIONE SUL TERRITORIO DELL’AIC MOLISE

Difendere e tutelare la salute delle persone celiache attraverso il volontariato attivo sul territorio per lanciare il messaggio per cui “la dieta senza glutine non è una moda”, ma un’ineludibile necessità per le tante persone che scoprono di non poter assumere questa sostanza. Con questo obiettivo l’Associazione Italiana Celiachia opera sul territorio nazionale dal 1979, da quando, cioè, un ristretto gruppo composto da medici e familiari di persone celiache ha iniziato a dar voce alle esigenze di questi soggetti, esigenze legate alla tutela della loro salute personale ma anche al bisogno di riconoscere a questa patologia la giusta importanza a livello medico e sociale. In Molise l’AIC è stata per oltre un decennio affiliata alla sezione abruzzese dell’associazione, fino al 2012 quando è nata finalmente anche in regione la sezione locale dell’AIC. Ciò che gli associati fanno attualmente è cercare di essere presenti il più possibile sui territori. “Il nostro è un volontariato attivo nel vero senso della parola: ci impegniamo tutti i giorni per portare avanti i nostri progetti e siamo in tanti: ragazzi e ragazze, mamme e pochi uomini”, ci spiega Nadia Falasca, rappresentante dell’AIC Molise. I progetti oggi attivi sono due: l’Alimentazione Fuori Casa e In Fuga dal Glutine.
Il primo è un progetto che ha come interlocutori tutte le strutture ricettive (ristoranti, pizzerie, bar, pub ecc.) che hanno a che fare con l’alimentazione e che ricevono informazioni e anche delle lezioni pratiche su come fare cucina senza glutine. Cucinare senza glutine è un po’ complicato, non per la particolare difficoltà delle ricette, ma perché ciò che va assolutamente evitato è la contaminazione, che invece può avvenire facilmente. Dunque molte strutture hanno un approccio dubbioso rispetto al praticare una cucina gluten free, immaginando, erroneamente, che sia sempre necessario avere una cucina a parte, mentre è sufficiente prestare delle particolari accortezze nell’organizzazione della preparazione degli alimenti. Attualmente in Molise sono circa 40 le strutture che hanno aderito al progetto, sparse nella provincia di Campobasso e Isernia. Per sapere quali sono esiste anche un’apposita App sviluppata ad hoc per questa esigenza e a portata di smartphone.
L’altro progetto, “In fuga dal glutine”, è invece rivolto alle scuole e in particolare alle insegnanti delle materne ed elementari che, aderendo al progetto, ricevono un’azione di informazione e formazione sull’alimentazione senza glutine. Molte scuole hanno aderito, anche perché il progetto è gratuito, in quanto interamente finanziato dall’Associazione. Insegnare ai bambini sin da piccoli a relazionarsi con la diversità, in questo caso alimentare, è importante per renderli adulti più consapevoli.
Attualmente l’AIC Molise, che si autofinanzia con le quote associative e con il contributo del 5X1000 che l’Associazione nazionale smista alle varie diramazioni locali, conta oltre duecento iscritti, un numero in realtà molto inferiore rispetto a tutti i casi di celiachia diagnosticati e presenti in regione, che si aggirerebbero attorno alle mille persone. Questo gap è giustificato, dai rappresentanti dell’AIC, dalla mancanza di un database ufficiale che dia contezza degli effettivi casi di celiachia e anche da un atteggiamento di rifiuto di molti ad entrare nel circuito associativo per non essere “catalogati”. “Forse non tutti comprendono che far parte dell’Associazione è un modo per veder tutelati i propri diritti, perché più siamo e più contiamo qualcosa”, aggiunge Nadia Falasca, che esprime soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi, anche se sottolinea l’importanza di fare sempre presenza sul territorio, anche partecipando ad eventi culturali, sportivi o ludici perché sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla problematica della celiachia è sicuramente il modo più efficace per far sentire la propria voce e affermare i propri diritti.