Dimagrire: il sogno di mezza popolazione. Da chi farsi seguire? Il radar per scegliere bene

giorgia dieta 1

Dimagrire. Dimagrire. Dimagrire. E’ il pensiero più o meno espresso 17 milioni di italiani, secondo l’ultima ricerca diffusa nell’Obesity Day. E di questi quasi 8 milioni dichiarano di seguire regolarmente un piano dietetico. L’alimentazione occupa dunque buona parte dei pensieri del Bel Paese, nel bene e nel male. Ed è forse proprio la bontà dei cibi locali, oltre all’ottima cucina che gli Italiani hanno saputo e ancora sanno portare egregiamente nel mondo, che le statistiche sul benessere fisico non sono così esaltanti.

Il 25% ha problemi di obesità. E purtroppo quando parliamo di obesità seria mettiamo in gioco fattori che vanno oltre la mera nutrizione. Ma accanto alle problematiche psicologiche e ormonali che possono stare dietro un preoccupante eccesso di grasso, ci sono tutta una serie di abitudini che spingono chi più e chi meno cercare di mettersi in linea con un regime corretto.

Proliferano quindi le diete miracolose, quelle mono alimentari o quelle dissociate. La dieta del broccolo, del sorriso, del sesso o del tuo colore preferito. Un mondo che scivola verso il fantastico e qualche volta rasenta il pericoloso. E tutti sanno che sono soltanto fugaci illusioni. Se dunque si decide di seguire un percorso nutrizionale corretto occorre conoscere il valore degli alimenti. Quindi una prima buona idea può essere leggere, capire e scoprire la chimica del sano cucinare. Parliamo di testi provenienti da fonti scientifiche verificate naturalmente.

Poi, se ci si vuol far accompagnare da esperti, la scelta più sicura è quella della persona abilitata a prescrivere diete personalizzate. Un buon biologo nutrizionista ci può aiutare a pianificare al meglio il nostro regime alimentare. E sicuramente ci consiglierà di associare alla dieta un po’ di movimento. Nessun miracolo dunque. Solo un traguardo da raggiungere, con calma e un po’ di convinzione. Della voglia di essere più magri abbiamo parlato con Giorgia D’Angelo, biologa nutrizionista a Campobasso.

Dottoressa D’Angelo, lei vede molte persone che chiedono un aiuto per dimagrire. Che percezione ha acquisito nel suo campione di pazienti sul rapporto che il nostro territorio ha con il cibo?

Innanzitutto dalle mie indagini sulle abitudini alimentari di chi si rivolge a me emerge sempre più spesso che si mangia anche quando non si ha realmente l’esigenza fisiologica di farlo. Il rapporto con il cibo nella maggior parte dei casi risente di emozioni e stati d’animo quotidiani. Si ricorre di frequente a cibi che soddisfano la fame da un punto di vista psicologico. Si mangia per riempire momenti di noia, per gestire stress o nervosismo, per colmare carenze affettive. Cibo, quindi, come consolazione o gratificazione. Ma l’effetto purtroppo è momentaneo, dato che subito dopo subentra il pentimento soprattutto se si cerca di seguire un certo regime alimentare. Per questo da parte nostra è necessario indirizzare la persona verso la comprensione dei motivi che lo portano a mangiare in eccesso, invitandolo a lavorare sui fattori che influenzano la sua fame emotiva e che possono aver determinato il sovrappeso.

I consulenti della sana nutrizione sono molti e di diversa provenienza. In ogni caso parliamo di persone laureate in materie scientifiche, per lo più in biologia, che si sono specializzate in un settore oggi molto delicato come la nutrizione. Come scegliere la nostra guida? In altri termini, di chi dobbiamo diffidare per non buttare nel vuoto le nostre energie e le nostre risorse?

Purtroppo è molto frequente l’esercizio abusivo della professione per quanto riguarda la prescrizione di piani alimentari. In Italia le figure abilitate e qualificate per farlo sono il medico dietologo, il biologo nutrizionista e il dietista. Prescrivere diete senza abilitazione è un reato. Ciò nonostante, è facile trovare nelle palestre, sui social e altri canali figure che senza alcuna qualifica, forniscono piani alimentari spesso omologati per tutti senza tener conto delle distinzioni di sesso, età, fabbisogni individuali e soprattutto delle condizioni di salute. Il piano nutrizionale, lo ricordo sempre, è strettamente personale. Non ce n’è uno uguale all’altro perché ogni individuo ha le sue caratteristiche. E ogni individuo ha la sua molla per sbloccare abitudini poco sane. Mai diete fai da te o diete universali, valide per tutti!

Ci sono filosofie diverse sui parametri della nutrizione o esistono punti fermi per tutti i professionisti? Quali sono gli assiomi dai quali non si può prescindere secondo lei per proporre un percorso serio e professionale?

Sono tante le notizie che circolano sull’alimentazione, a volte veri e propri tormentoni su super food e diete miracolose che diventano quasi di moda. Per affrontare la materia in maniera professionale bisogna stare al passo con la ricerca, con gli studi scientifici che mettono realmente in relazione la nutrizione con lo stato di salute e la prevenzione. Per questo noi siamo sottoposti ad aggiornamento continuo. E per questo è sempre bene che tutte le notizie inerenti la sana nutrizione siano supportate da studi e pubblicazioni a carattere scientifico. Chiaramente tutto questo deve essere veicolato dalle figure professionali qualificate che abbiamo già indicato.