VIOLENZA SUGLI ANZIANI, NON SI VEDE MA C’È

VIOLENZA SUGLI ANZIANI, NON SI VEDE MA C’È

Violenza, termine troppo spesso presente nei discorsi e nelle cronache. Violenza sui bambini, sulle donne. E stamani a Campobasso si è parlato per la prima volta istituzionalmente di violenza sugli anziani in un seminario promosso dalla RSA di Larino.
Anche in questo caso quando si parla di violenza non ci si riferisce solo a quella più cruda, emersa in alcuni casi di cronaca. Ma rientrano nella violenza anche solo la trascuratezza, il disinteresse o la totale assenza di comprensione. E anche in una piccola regione di casi del genere non ne mancano.
Così per la prima volta in Molise, con l’ausilio di esperti provenienti da fuori regione, si è aperto un varco, un filone di riflessione che non vuole morire con l’evento odierno. “Stamani è emersa la volontà di continuare ad affrontare il problema – spiega il dottor Mino Dentizzi, geriatra, organizzatore – E lo faremo seguendo due indirizzi: la promozione di specifici corsi di aggiornamento su operatori ad ogni livello e una campagna informativa sulle famiglie che hanno a che fare con un anziano”.
Sebbene il Molise conservi ancora un senso della famiglia i problemi per molti anziani, nelle case di riposo o all’interno delle case, esistono: “Le attenzioni minime verso l’anziano spesso vengono meno a causa di uno stile di vita improntato sempre più sulla velocità, sullo scarso allenamento alla pazienza – aggiunge Dentizzi – Anche la crisi economica ha fatto la sua parte: gli anziani infatti, quando non sono fonte di reddito con le loro pensioni, sono per tanti un peso economico”.
Un quadro molto realistico della situazione in tutta Italia è stato presentato dalla dottoressa Bigolaro di Padova, che ha sottolineato quanto l’argomento sia relativamente nuovo per il nostro paese, alla luce di nuovi comportamenti e nuove concezioni dei rapporti tra le persone.
Interessati gli intervenuti, soprattutto operatori socio sanitari ed infermieri che stanno tutti i giorni a contatto con anziani spesso difficili da gestire.
Per gli anziani che invece non sono monitorati e che vivono situazioni di difficoltà o di abbandono si è anche ipotizzato un apposito numero d’emergenza.