C’era una volta Appy Family, una favola vera sulla disabilità

Evento conclusivo per il progetto realizzato da Comune di Isernia e NuovAssistenza Onlus che raccoglie i passi compiuti in una pubblicazione

appy family fontana

Uno sfondo magnifico ed inconfondibile per l’evento conclusivo che ad ha stretto ancora più forte il legame tra le famiglie Appy Family (il progetto). La bellissima Fontana Fraterna, simbolo di una città piccola ma preziosa, ha testimoniato la riuscita di un progetto comunale che ha raggiunto i suoi complessi e delicati obiettivi. Un gruppo di famiglie che vive la disabilità ha creato in poco più di sei mesi una rete di amicizia e di mutuo e reciproco supporto ad ogni livello. Grazie ad un percorso autogestito, ma affiancato costantemente dagli esperti della cooperativa NuovAssistenza Onlus.

appy family seduti fontana RIDL’incontro conclusivo, al quale hanno partecipato gli operatori e il cda della cooperativa, è stata l’occasione per analizzare in pubblico ogni aspetto del progetto, definito Appy per sottolineare l’utilizzo strategico dei sistemi più moderni di comunicazione per non far sentire mai sole le famiglie che vivono una difficoltà.

Un’iniziativa nata poco prima della pandemia. E proseguita durante il lock down con la stessa grinta con la quale era stata progettata. Se non di più, come hanno testimoniato alcune mamme del gruppo. Un messaggio pubblico di saluto da parte di sindaco e assessore hanno fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione di palazzo San Francesco. Un grazie speciale è stato rivolto al servizio sociale dell’ATS di Isernia.

Il sigillo di questa bella avventura, che è solo all’inizio, è racchiuso in un libro intitolato C’era una volta Appy family, una raccolta di favole scritte dalle famiglie stesse. “I genitori che hanno dato vita a questo libro – scrive Giulia Capone, psicologa e psicoterapeuta nella prefazione – lottano nel loro quotidiano contro i draghi, le streghe e gli orchi cattivi, si destreggiano tra servizi, ancora troppo pochi e con poche risorse, tra burocrazia, indifferenza, bullismo e problematiche complesse, senza arrendersi e vincendo la battaglia. Per preparare un posto bello per i propri figli“. E spesso, aggiungiamo, ci riescono.