In tanti anni, scrutando il sociale, ho incontrato molte persone che per combattere un problema che le toccava direttamente hanno creato gruppi, spazi di comunicazione e di scambio per sentirsi meno sole davanti alla realtà. E’ il caso della maggior parte delle associazioni che tutelano bambini e adulti disabili o di altri gruppi di tutela: nessuno conosce meglio un problema di chi lo vive. E se fino a qualche anno fa c’era l’esigenza di unirsi fisicamente su uno stesso territorio, oggi l’incontro varca ogni frontiera e corre sul web.
I disturbi specifici dell’apprendimento, meglio noti come Dsa, sono al centro di lunghi e interessanti scambi su Internet: molti siti specializzati illustrano e approfondiscono i tratti di un disturbo sempre più riconosciuto. Così come nella scuola sempre più docenti si aggiornano e approfondiscono il tema, anche se c’è ancora una buona percentuale di insegnanti che dell’argomento non ne vogliono sapere. Anche i genitori ne parlano di più e per fortuna da parte loro c’è sempre meno timore a parlarne.
E’ il caso della mamma di due ragazzini disprassici, dislessici, disgrafici e discalculici che ha deciso di aprire il suo blog, Big Blog Dsa. “Sono parecchi anni che mi occupo di disturbi specifici dell’apprendimento – scrive – Ho due figli, un maschio ed una femmina, entrambi Dsa. Il mio interesse verso questo mondo è nato dal bisogno di aiutare i miei ragazzi nelle difficoltà che ogni giorno insieme affrontiamo ed affronteremo nel loro percorso scolastico”.
Un blog dunque sulla sua esperienza e sull’argomento che chiama a raccolta voci ed emozioni da condividere: “Ho aperto Big Blog Dsa per divulgare informazioni sulla disprassia e sui disturbi dell’apprendimento – ci spiega – In questo campo c’è ancora tanta ignoranza e c’è così tanto da fare…”.
La disprassia è solo uno dei Dsa, che si possono riscontrare in un bambino in maniera singola o associata; la disprassia riguarda la coordinazione e il movimento e può comportare problemi anche nel linguaggio. In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. E tanti altri possono essere i limiti, visibili o meno, che un bambino con Dsa deve accettare e superare.
Ma nascondere il problema o addirittura negarlo non aiuta la società a rispondere nel modo giusto. Ci sono ancora molte famiglie in cui è presente un Dsa e preferiscono non parlarne, come se fosse una colpa aver bisogno di qualche aiuto per apprendere bene. Così come sono ancora troppi i genitori che non vogliono riconoscere la presenza del disturbo e lasciano che il tempo prezioso scorra senza intervenire. E il disagio, non solo dei bambini, invece che diminuire aumenta.
Big Blog Dsa, dunque, è uno strumento, uno dei tanti, per capire, per spiegare, per denunciare e per fare in modo che nessun bambino a scuola possa essere chiamato asino a causa del suo disturbo. E naturalmente per aiutare altri genitori a tutelare la serenità dei loro figli.