Il ragazzino del Mali, partito alla ricerca di una vita dignitosa come tantissimi altri, morto annegato con una pagella cucita all’interno della sua giacca, è stato omaggiato dal celebre artista napoletano Jorit in un murale realizzato su un palazzo di 4 piani a Palma Campania.
Jorit ha scelto come tema proprio il bambino disegnandone il volto vero e proprio. L’artista ha battezzato il ragazzino Kukaa che, in lingua swahili, spiega Jorit “significa restare, per rivendicare il diritto di tutti a restare nella propria terra senza essere fruttati da altri popoli, il diritto di contribuire allo sviluppo del proprio Paese senza essere schiavi“.
Sotto il murale si nascondono centinaia di frasi e nomi raccolti da Jorit nel progetto “La gente di Napoli“. Ci sono citazioni di Vincenzo Russo, intellettuale della Rivoluzione Napoletana del 1799 giustiziato a Napoli, di Thomas Senkara, presidente del Burkina Faso ucciso nel 1987 che lottò contro l’imperialismo e il neocolonialismo e molte frasi e parole riferite all’artista dalla gente comune.