PIETRO E FLO, AD OCCHI CHIUSI, SEMPRE IN PIEDI

PIETRO E FLO, AD OCCHI CHIUSI, SEMPRE IN PIEDI

La mia vita è iniziata proprio con il piede storto…e non è solo un modo di dire, perché i miei piedi erano torti entrambi e all’epoca non si poteva far nulla. Furono loro la causa del primo, enorme, atto d’amore ricevuto da mio padre il quale, selezionato dalla Juventus con una carriera d’oro davanti a sé, scelse di restare in Molise, accanto a mia madre e ad un bambino disabile”.
Pietro La Barbera si racconta, mentre mi mostra il suo terzo libro online dedicato proprio al suo papà, calciatore mancato. Così la sua disabilità diventa molla per fare, per dare, quasi a voler restituire quanto ricevuto. Nel piccolo centro di Casacalenda, il suo paese natale, fonda I Misirizzi, un’associazione di volontariato dedita al teatro e a mille altre attività che prende il nome da quei giocattolini con la base arrotondata, detti anche ‘sempre in piedi’.
“Il nome dell’associazione rappresenta la mia filosofia – mi spiega – Superare e rimanere forti, sempre. Io cammino, con difficoltà, ma cammino. Un messaggio che ho sempre voluto trasmettere ai più giovani con i quali ho realizzato tante iniziative”.
Oggi Pietro vive a Campobasso, dove si è trasferito otto anni fa per amore, un grande amore che ha colmato la sua vita: Florence, una graziosissima donna dall’accento francese, non vedente.
“Avevo organizzato uno stage di teatro aperto anche ai non vedenti: il palco è passione, è via per valorizzare tutti i nostri sensi e spesso fa sbocciare le personalità più timide. Lei partecipò, ci conoscemmo e in un mese la nostra vita si rivoluzionò completamente”.
Florence, cieca dalla nascita, si era trasferita nel capoluogo per lavoro (è centralinista all’Inps); si era appena presa una casa in città, perseguendo con caparbietà la decisione di affrancarsi dalla famiglia e di diventare autonoma a tutti gli effetti.
“ Da quel momento la strada l’abbiamo percorsa in due: siamo andati a vivere insieme, poi ci siamo sposati. Lei è diventata autonoma, insieme realizziamo attività culturali e di sensibilizzazione. E io sono diventato gli occhi di mia moglie: le racconto i film, le descrivo quello che ci circonda. Anche se non sempre è possibile. Al cinema, per esempio, anche se scegliamo sempre posti decentrati, se capita qualcuno vicino a me e mi sente bisbigliare all’orecchio mi zittisce. Come spiegare ogni volta?”.
Così Flo e Pietro decidono di creare in Molise il cinema al buio con pellicole già descritte provenienti da una cooperativa del Nord Italia. E poi proseguono col teatro al buio, con le cene al buio, dove i commensali vedenti restano bendati per un po’ ed esercitano gli altri quattro sensi. Pietro ogni mercoledì sera conduce una trasmissione su Radio Orizzonte Molise e cura le iniziative dell’ANSI. Lei, oltre al lavoro insegna il braille nell’Angolo di Flo della libreria Giunti, dove insieme guidano i bambini all’ascolto con un laboratorio di lettura ogni venerdì pomeriggio. Sul sito www.misirizzi.it pubblicano tutte le iniziative e le emozioni.
Intanto Florence da poco è entrata in un percorso medico sperimentale per la cura della sua patologia. Fra qualche tempo potrebbe provare un intervento volto a restituirle almeno qualche filo di luce. “Non sarà cosa semplice, anche perché i costi saranno stratosferici e noi non abbiamo grandi possibilità. Ma non mi spaventa… Come un misirizzi troverò il modo di rimanere in piedi e camminare verso la mèta”.
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