Venafro. Il reinserimento dei detenuti e il giudice molisano ucciso dalle BR

Lunedì 12 al Castello Pandone di Venafro il ricordo del giudice Girolamo Tartaglione ucciso dalle BR per aver promosso il reinserimento dei detenuti nella società

Castello Pandone

Si terrà nella splendida cornice del Castello Pandone di Venafro il convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Isernia per lunedì 12 dicembre.

Al centro di una riflessione arricchita da esperti ed istituzioni di alto livello ci sarà il reinserimento dei detenuti nel tessuto sociale, in memoria del Giudice Girolamo Tartaglione che fu ucciso alle 14 del 10 ottobre 1978 sulle scale di casa mentre rientrava dal Ministero. Tre uomini gli spararono a morte, l’omicidio portava la firma delle Brigate Rosse.
Vero uomo del dialogo, figura di alto spessore umano e culturale, terziario francescano, il giudice Tartaglione si adoperò moltissimo per il reinserimento nella società delle persone provenienti dalla realtà del carcere e portò avanti con coraggio il messaggio d’amore di Cristo, fino a dare la vita.
Lo ricorda Alessandro Capone, commercialista di Isernia che ha organizzato con l’Ordine l’evento.
“Mio zio – ci spiega – aveva improntato la sua vita e la sua professione a ridurre la distanza fra il mondo del carcere e quello delle persone integrate nella società. Con un volantino fatto pervenire alla sede romana del Corriere della Sera le BR affermarono i motivi del crimine. Sul volantino si leggeva: Relatore di prim’ordine a tutti i convegni e seminari nazionali ed internazionali, ha ricoperto incarichi sia all’ONU che in seno al Consiglio d’Europa; ha fatto parte della Commissione ministeriale che studia la riforma dei Codici, era segretario della sezione criminologica del Centro di prevenzione e difesa sociale; ha prodotto decine di pubblicazioni”.

Proprio i valori della convivenza civile, dunque, il motivo dell’odio nei suoi confronti. Tartaglione è oggi l’esempio dal quale partire per provare a costruire una società integrata nella legalità e nei principi della cristianità.
“Prendendo spunto dalla sua testimonianza di vita – aggiunge Capone – l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Isernia ha voluto organizzare questo convegno che ha l’obiettivo di divulgare alcune misure che permettono da un lato alle imprese di utilizzare queste persone in attività lavorative usufruendo di alcune agevolazioni, e nel contempo, di aprire il carcere all’esterno dando una speranza, uno scopo a chi oggi non ne ha”.

Col patrocinio del Ministro di Grazia e Giustizia il convegno mira all’utilizzo delle norme esistenti per il reintegro lavorativo dei detenuti, portando la testimonianza di imprenditori che già lo fanno e di figure istituzionali che in tal senso già si sono mosse.