ASCANIO CELESTINI, IRRIVERENTE SUCCESSO AL SAVOIA

Altro sold out e grande successo per il Teatro Savoia che ieri ha ospitato l’irriverente attore e regista romano Ascanio Celestini col suo spettacolo Laika. Il teatro impegnato di Celestini coinvolge un pubblico numeroso costituito prevalentemente da persone adulte e mature che possano capire appieno il messaggio che l’interprete lancia.
Un palcoscenico povero: una tenda rossa, delle abat-jours accese, tante cassette di plastica, di quelle che si trovano nei magazzini per carico e scarico merci e due uomini importanti come un Cristo cieco e fortemente logorroico e l’apostolo Pietro muto, i cui pensieri vengono trasmessi a Gesù per telepatia, interpretato dal suonatore di fisarmonica Gianluca Casadei.
I protagonisti dell’opera di Celestini sono gli emarginati, i deboli, i malati mentali, i poveri, in special modo un ex facchino di colore diventato barbone ,vittima di continue vessazioni e violenze, che sta particolarmente a cuore a Gesù sceso sulla terra per osservare l’inettitudine dell’umanità attuale con “occhi diversi”.
Il Cristo del regista romano non è autoritario, non è giudice, non è fermo in ciò che dice e non è di poche parole, anzi, è un gran bevitore di Sambuca, tentato dal diavolo, è fragile, blasfemo seppur ai minimi termini, è rumoroso, complicato ed insicuro. E’ proprio come noi: fragile e precario. E’ un Gesù che racconta tante verità, ma che non può affatto aggiustare o cambiare le cose.
Laika è per Celestini la cagnetta randagia mandata nello spazio e non più tornata ed è anche un’opera dai toni impertinenti, beffardi, aspri e unici di un monologo estremamente riflessivo appartenente ad uno dei più grandi artisti italiani di oggi.