Una tradizione che affonda le radici in tempi remoti, ma portata avanti con affetto e devozione per tramandarla anche alle nuove generazioni. È l’usanza dei biscotti di San Rocco a Lucito. Uova, farina, zucchero, olio e un po’ di anice sono gli ingredienti di questo dolce della tradizione lucitese, preparato dalle sapienti mani delle signore del posto che ogni anno si adoperano per realizzare il simbolo di questa e delle altre feste patronali. I biscotti sono confezionati in modo assolutamente artigianale e vengono poi venduti dietro offerta a tutti i lucitesi residenti e non, che tornano in paese per la festa e che la aspettano anche per gustare questo prodotto tipico. La preparazione dei biscotti è laboriosa e impegnativa, anche visiti i numeri degli ultimi anni: 800-900 biscotti in onore di San Rocco. Nei giorni precedenti gli organizzatori della festa girano per il paese, bussando alle porte della gente in cerca degli ingredienti che vengono gratuitamente offerti in segno di devozione. Poi tutto si assembla e ci si mette al lavoro ben presto la mattina per impastare, lavorare la pasta e procedere alla prima cottura del biscotto, che viene bollito in enormi pentoloni. Poi si stendono su dei tavoli per farli asciugare e quando sono pronti per essere trasportati vengono trasferiti in lunghi contenitori di legno per essere condotti alla seconda cottura, quella in forno, che viene realizzata, per altro gratuitamente, dal panificio locale. Oggi i biscotti si preparano nei locali di un’associazione presente sul territorio, la Società Agricola e Operaia, che mette a disposizione della Pro-Loco Lucitese, che organizza la festa, attrezzature e spazi. Molti anni addietro i biscotti si preparavano nelle case dove tutti avevano i forni per il pane e poi si vendevano nel giorno di San Rocco, il 16 agosto, nel cosiddetto “giglio”, una specie di baldacchino, portato a spalla durante la processione in onore del Santo, dai devoti del paese in cui ci si calava un bambino del posto, e tutt’intorno vi erano appesi i biscotti che venivano acquistati dalla gente. Oggi questo non avviene più, ma la tradizione dei biscotti continua ad essere portata avanti, seppur con sacrificio, per non perdere un pezzo della storia e della cultura di Lucito.