Partono i progetti pilota dello sgombero di alcune case cantoniere con lo scopo di poter essere riutilizzate da associazioni o imprese locali. E’ ciò che sigla il patto tra gli enti Anas, Demanio e Ministero della cultura e dei trasporti.
Fino agli anni 80 ci abitavano gli operai addetti alla manutenzione delle strade, ma poco alla volta sono state dismesse. 1244 case cantoniere sono distribuite su tutto il territorio nazionale e prendono il nome proprio da chi le abitava, i “cantonieri”. Le case, tutte di color rosso, appartengono all’Anas. E’ stato, però, sottoscritto un accordo tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, quello dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Anas, e l’Agenzia del Demanio che vuole restituire nuova vita a questi edifici così caratterizzanti del paesaggio italiano.
Questi luoghi dimessi e abbandonati avranno l’opportunità di essere ristrutturati e riadattati per qualcosa di nuovo, volto alla valorizzazione del territorio, della società e degli edifici stessi.
Come non pensare alla famosa casa cantoniera molisana del bivio per Cantalupo, lungo la strada statale che collega Campobasso a Isernia?
E’una grande opportunità per avviare micro imprese di imprenditoria giovanile legate al turismo sostenibile. Organizzazioni non profit, fondazioni, e anche singoli cittadini potranno infatti presentare progetti per prendere in gestione una delle case. Il Demanio stabilirà la validità della proposta e inizierà le pratiche per il trasferimento dell’immobile.
Su 1244 case cantoniere, escludendo le 30 del progetto in via di collaudo, sono 650 quelle disponibili, di cui 150 destinate a riqualificazione per progetti turistico culturali, poiché in aree strategiche.
Il color rosso acceso delle case non potrà in alcun modo essere variato e con esso la collocazione e una certa architettura, elementi essenziali che contraddistinguono le strutture in modo tale che le case cantoniere restino immediatamente riconoscibili ai passanti lungo le strade del territorio italiano.