Donare il midollo, un miracolo per la vita. Parla Admo Molise

    Eugenio Astore, presidente Admo Molise, spiega che cosa significa diventare donatori

    Sabato e domenica per tutti noi ci sarà l’opportunità di compiere un grande gesto d’amore: metterci a disposizione perché qualcuno torni a vivere. Lo possiamo fare iscrivendoci all’Admo, Associazione donatori di midollo osseo, che il prossimo fine settimana sarà in piazza Vittorio Emanuele a Campobasso per raccogliere le adesioni. Eugenio Astore, presidente Admo Molise, lo conosco da oltre vent’anni. E da allora ripete con la stessa determinazione quanto sia importante e facile salvare la vita a qualcuno attraverso questo regalo davvero speciale, il midollo osseo.

    “Non mi stanco di ripeterlo – mi dice – perché ogni anno ci sono dei nuovi maggiorenni, mentre un gruppo di persone viene depennato dall’elenco per raggiunti limiti di età”.

    Infatti si è donatori da 18 a 55 anni: con la nostra adesione noi entriamo in un registro unico nazionale tenuto a Genova. Al compimento del nostro 55esimo anno di età veniamo automaticamente depennati, ma nuove generazioni possono far crescere la speranza e restituirla a chi sta cercando di sopravvivere a causa di qualche brutta malattia.

    “E’ proprio sui giovani che puntiamo nella nostra sensibilizzazione – spiega Astore – Gli stessi che si scambiano i like e le fotografie possono scambiarsi solidarietà e gesti che possono decidere della vita di un altro. I nostri volontari saranno in piazza dalle 9 alle 19 per spiegare a fondo questa grande operazione di umanità e dare una risposta a qualsiasi dubbio”.

    Come si diventa donatori?

    IL primo passo è dare la propria disponibilità con l’iscrizione, quindi il potenziale donatore, che deve pesare almeno 50 chili, viene invitato in ospedale a fare un prelievo di sangue che viene inviato al Centro Trapianti interregionale dell’Aquila per la tipizzazione, ossia l’analisi di tutte le caratteristiche. Se il midollo osseo risulterà utilizzabile, il donatore farà parte (nel  più assoluto rispetto della normativa sulla privacy) della grande, unica, banca dati italiana, il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) di Genova.

    Come avviene il trapianto?

    “Intanto non si sa quando si può verificare la chiamata: può essere un mese o dodici anni, o mai – spiega ancora Eugenio Astore – Si deve verificare l’incrocio tra le caratteristiche del paziente e la tipologia di midollo disponibile. Il trapianto avviene con un semplice prelievo in anestesia generale e la degenza di un giorno al Centro trapianti di Pescara”.

    Ma perché è così importante il nostro midollo osseo per una persona a rischio vita?

    “Perché produce tutte le cellule del sangue e molte altre cellule accessorie o di sostegno – aggiunge il presidente Admo Molise – ripristinano la produzione del sangue in caso di insufficienza midollare, leucemia, linfoma, mieloma, talassemie. E molto altro”.

    Donatori si diventa a tutti gli effetti nel momento in cui si entra nel registro. Anche se è sempre possibile tornare indietro, ma è molto molto difficile farlo quando si viene chiamati, perché in quel momento c’è una persona precisa, specifica, con le caratteristiche giuste perché si compia il miracolo.  “Ecco perché la scelta deve essere fatta con coscienza e responsabilità – aggiunge ancora Astore – Perché è in gioco la vita del ricevitore. La paura più diffusa che coglie il potenziale donatore è quella dell’anestesia generale, ma si supera con facilità, anche perché nulla avviene senza il giusto supporto e ad altissimo livello tecnico e medico”.

    Ogni ulteriore spiegazione è possibile richiederla ai tanti volontari che nel prossimo weekend attenderanno la gente nelle piazze italiane. Domandare non costa nulla, mettersi a disposizione forse costa un po’, ma permette a questo enorme atto d’amore e di altruismo di compiersi.