In Italia lo spreco alimentare vale 15 miliardi di euro

Vale lo 0,88% del Pil lo spreco alimentare in Italia, per una stima di oltre 15 miliardi di euro. E lo spreco domestico sfiora i 12 miliardi di euro. A rivelarlo è il Rapporto Waste World Watcher presentato da Last Minute Market/SWG nella sede Fao di Roma, il 5 febbraio, in occasione della sesta Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.

Il rapporto evidenzia un aspetto molto importante: solo 1 su 5 ritiene che lo spreco domestico sia una questione centrale. La maggior parte attribuisce la responsabilità al commercio (45%) e ai sevizi pubblici (27%).

“La percezione degli italiani – spiega Andrea Segrè, fondatore e presidente di Last Minute Market – è ancora poco consapevole della necessità di una grande svolta culturale nella gestione del cibo a livello domestico. Eppure è questo il punto, la prevenzione degli sprechi alimentari deve partire da noi, nel quotidiano delle nostre vite, perché mangiare è un atto di giustizia: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. I paradossi del cibo sono evidenti: 821 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. Tutti possiamo dare il nostro contributo all’obiettivo #famezero #sprecozero”.

Ma cosa si butta nella pattumiera? Pane, verdure fresche, bevande analcoliche, i legumi, la frutta fresca, la pasta fresca.

L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market sull’economia circolare, la sostenibilità e gli sprechi, indica anche i provvedimenti utili a contrastare la questione dello spreco alimentare: più di 7 italiani su 10 ritiene che la via da percorrere è  quella dell’educazione alimentare (72%), il 26% propone il packaging di nuova generazione e 1 italiano su 5 (20%) provvedimenti normativi con incentivi e sanzioni legati allo spreco del cibo.