Orsa si allontana dal PNALM: investita e uccisa da veicolo pirata

progetto sicurezza stradale Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Sono troppi gli incidenti che vedono coinvolti gli orsi. Un vero è proprio allarme. Secondo il WWF, dal 1971 ad oggi sono morti almeno 112 orsi nel PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), con una media di 2,5 all’anno. L’ultimo episodio si è verificato nella serata di giovedì 22 agosto, lungo la SS652, a poca distanza dal centro abitato di Rionero Sannitico (IS), al di fuori dei confini del Parco e della sua ZPE, dove una femmina adulta di Orso marsicano è stata investita da un’auto. Alcuni automobilisti hanno trovato l’orsa  agonizzante e con gli arti posteriori paralizzati sul bordo dell’adiacente SS17. A nulla è servito l’intervento dei veterinari dell’Ente Parco e dei Carabinieri forestali, che hanno solo potuto constatare il decesso del plantigrado.

La morte dell’orsa , si legge nella nota del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), ripropone in modo drammatico il tema della conservazione di una specie a rischio di estinzione e dei numerosi fattori che possono incidere sulla sua conservazione. “La perdita di una femmina rende l’episodio ancora più grave in termini generali – ha dichiarato il Vicepresidente del Parco, Augusto Barile – per il contributo che queste possono assicurare alla popolazione in relazione al ciclo riproduttivo”.

Gli incidenti stradali sono una delle principali cause di morte  e anche per questo il Parco ha avviato uno specifico progetto LIFE Safe Crossing per sperimentare, tra l’altro, tecnologie innovative per la riduzione del rischio, basate sulla segnalazione del pericolo agli automobilisti nei momenti di presenza di fauna a bordo strada e sull’allontanamento degli animali laddove i singoli veicoli non rispettino i limiti di velocità imposti dal sistema. In base a questa sperimentazione sarà possibile proporre, anche per le aree esterne al Parco nazionale, soluzioni efficaci per una concreta riduzione del rischio di incidenti stradali con la fauna protetta, orso marsicano in particolare.

Sull’episodio è intervenuto anche anche il WWF, che da una  una parte invita gli automobilisti a limitare la velocità in aree di frequente passaggio di fauna selvatica, per tutelare l’incolumità di quest’ultima e la propria, e dall’altra sottolinea come oggi esista l’obbligo per legge di fermarsi e porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso per gli animali investiti.

“Mitigare la mortalità causata dagli investimenti stradali è possibile: nell’Oasi WWF Gole del Sagittario da anni si sperimentano tecniche volte alla riduzione del rischio da impatto, attraverso studi di road ecology e l’istallazione di dissuasori ottici e acustici anti-attraversamento sempre più complessi – ha affermato il delegato del WWF Abruzzo Filomena Ricci – L’Oasi, che è anche una Riserva Regionale, ha deciso di utilizzare parte dei fondi che la Regione Abruzzo ha destinato alle proprie aree protette tramite il canale di finanziamento dei POR-FESR, per la messa in sicurezza di alcuni tratti di strada attraverso un sistema chiamato Animal reflector, dissuasori luminosi che riflettono la luce in tutte le direzioni creando una vera e propria barriera ottica che scoraggia gli animali ad attraversare, oltre a catarifrangenti acustici. L’emissione sonora viene attivata dai fanali delle auto ed è udibile in un raggio di 50-100 m per una durata approssimativa di circa 1,5 secondi. Questo segnale acustico viene chiaramente recepito dai selvatici e li induce a non attraversare la carreggiata durante l’avvicinamento del veicolo. Iniziative che si potrebbe e dovrebbe replicare, con una spesa non impossibile, in tutto l’areale dell’Orso marsicano”