Tra un libro e un buon calice di vino, spesso, è difficile scegliere. “Mi piacerebbe sia aprire un’enoteca sia una libreria, perchè sono un sommelier, ma anche un amante dei libri”. Probabilmente, il motivo della nascita delle enoteche letterarie è dovuto proprio a questo dilemma. Ne sono molte, sparse in tutta Italia, da Nord a Sud e a pochi giorni risale la notizia riguardo la nascita di una nuova enoteca letteraria, Prospero, a Palermo, un luogo dove poter trascorrere del tempo sorseggiando vino e birra artigianale, circondati da libri di case editrici indipendenti.
Quella di Prospero è solo una delle tante iniziative di enoteche letterarie che nascono con lo scopo di coniugare due mondi che possono sembrare incompatibili, ma che invece possono trasmettere emozioni simili, tra pensieri e riflessioni. Il fine è quello di dar vita a uno spazio che vuole diventare un hub culturale in città e un luogo dove acquistare libri e vini, fondato su socialità, inclusione e aggregazione.
Chi entra in questi luoghi si trova immerso in un ambiente in cui a scaffali pieni di libri si alternano divani, poltrone e altre sedute, dove leggere e ascoltare musica in vinile o dal pianoforte, messo a disposizione per chiunque volesse suonarlo, con altrettanti scaffali colmi di bottiglie di vino, costosi e non. In molte di queste enoteche letterarie, oltre alla possibilità di acquistare libri e di godersi un calice di vino, vengono organizzati concerti, performance teatrali, reading e presentazioni editoriali.
Le enoteche letterarie cercano di comunicare e diffondere il mondo del vino, ma soprattutto le piccole realtà poco conosciute e comunque eccellenti, dall’altro il mondo dei libri, con particolare attenzione alla letteratura e alla giovane narrativa contemporanea che, quando trova il modo di farsi conoscere, svela una ricchezza, una freschezza e un fervore insospettati, soprattutto perché gli spazi per la cultura sono sempre meno e sempre più accantonati. L’enoteca letteraria intende posizionarsi in una fetta di mercato inedita, trasversale al vino e trasversale ai libri, creandosi un proprio spazio tra i due settori.