Truccarsi eco bio, la nuova frontiera del make-up. Ma che significa?

    Oggi si parla continuamente di biologico, di qualità e di salubrità di un prodotto e in genere ci si riferisce al settore alimentare. Negli ultimi anni invece è sempre più diffusa la ricerca della tutela della salute nei prodotti cosmetici e per la cura del corpo. Per questo il richiamo al naturale ha preso piede tra le case produttrici tradizionali, mentre vanno sempre più diffondendosi marchi dedicati.

    Ma quanto si sa sulle sostanze contenute nelle creme, nei rossetti o nel gloss di cui facciamo regolare uso? In realtà siamo tutti attenti ad acquistare ed ingerire alimenti biologici o comunque ben controllati, tralasciando però la stessa ricerca nella nutrizione del corpo

    E’ ormai comprovato che tutto ciò che spalmiamo sulla nostra pelle viene mangiato esattamente come il cibo che ingeriamo – spiega Marisa Ialenti di Biohappiness Campobasso – Sappiamo tutti che per cavitazione viene assorbito il 70% di ciò che applichiamo sulla nostra pelle?“.

    Da questo presupposto si è sviluppato il concetto di cosmesi eco bio, ma di che si tratta? “E’ una cosmesi biologica ed ecologica, dermoaffine, che si prende cura della persona e dell’ambiente circostante grazie all’utilizzo di materie prime derivanti dall’agricoltura biologica e ad impatto zero sul territorio. In realtà oggi bisognerebbe pensare al cosmetico come cibo per la pelle“.

    I cosmetici visti sotto questa prospettiva assumono un significato diverso dunque: non sono una scelta puramente estetica ma una scelta d’amore verso se stessi, una cura del proprio corpo volta non tanto a coprire ed abbellire, quanto a curare e fortificare. “Per questo occorre un salto culturale anche in questo settore, così come stiamo facendo per quello alimentare – aggiunge Marisa IalentiDovremmo diventare tutti consumatori consapevoli e non degli inconsapevoli consumati. Imparando a leggere l’inci ossia la nomenclatura degli ingredienti presenti sul retro della scatola e attestando la presenza di certificazioni saremo tutti in grado di capire cosa stiamo acquistando senza essere dei veri polli da spennare“.