Il 15 luglio a Civitacampomarano, si è tenuto il Rotary Day dedicato alla figura di Vincenzo Cuoco, filosofo, politico e storico molisano. Vincenzo Cuoco nasce a Civitacampomarano, provincia di Campobasso, nel 1770 da una famiglia di estrazione borghese che lo avvia agli studi di giurisprudenza che non completa. Egli si sente più incline alla filosofia e alla letteratura che, invece, coltiva assiduamente.
Il prof. Antonio Mucciaccio ricorda che Cuoco è uno degli autori che più influenzano la riflessione sul pensiero storico e politico italiano. Nel 1799 prende parte alla Rivoluzione napoletana ricoprendo incarichi di rilievo all’interno del regime giacobino. Per questo motivo, al ritorno dei Borboni, è condannato alla confisca dei beni, a dei mesi di prigionia e a venti anni di esilio. Vincenzo Cuoco sostiene che è assurdo illudersi che vi siano valori universalmente validi e universalmente applicabili a prescindere dalle particolari realtà storiche e sociali: tale è l’errore commesso dall’illuminismo, che pecca di astrattezza nella misura in cui pretende di universalizzare ogni cosa. Ogni realtà possiede le sue condizioni e le sue peculiarità. La sua reazione si trasforma in esigenza di recupero della tradizione culturale italiana, con lo scopo pedagogico di formare le coscienze intorno ai valori costanti della civiltà italica. Cuoco sostiene che nella sua epoca viene meno quell’unità spirituale che la divisione politica cerca di spezzare.
Oltre ad esporre le tappe e le opere principali del filosofo autoctono, è stata presentata la storia del Castello di Civitacampomarano da parte dell’architetto Franco Valente. Insomma una giornata ricca di interventi in cui si è discusso sia di un importante figura molisana, che rappresenta un vanto per il nostro patrimonio culturale, sia della ricca storia della nostra regione, molto spesso sottovalutata.