È stata inaugurata, lo scorso 24 settembre, la mostra “Einaudi. Cinquant’anni di un editore” che sarà visitabile fino al 27 ottobre negli spazi espositivi dell’Archivio di Stato di Pescara.
Giulio Einaudi, figlio del futuro presidente della repubblica Luigi Einaudi, è nato a Dogliani, in provincia di Cuneo, il 2 gennaio 1912. Ha fondato, nel 1933, e guidato fino alla pensione, nel 1997, la casa editrice che porta il suo nome. Dopo la sua morte, avvenuta il 5 aprile 1999, la Giulio Einaudi Editore ha continuato a essere una delle principali case editrici italiane ormai gestita dal gruppo Mondadori che la aveva assorbita nel 1994.
Ispirata da un continuo impegno civile e intellettuale ma anche politico e antifascista, lo stesso Giulio Einaudi fu arrestato e mandato al confino durante il regime, sin da subito la Einaudi è stata una incredibile fabbrica di cultura e libertà. La mostra multimediale, allestita all’Archivio di Stato di Pescara, con il Patrocinio del Comune di Pescara e organizzata dall’Associazione Citylights, focalizza la propria attenzione sul periodo forse più florido della Giulio Einaudi Editore, quello che va dal 1933 al 1983. Cinquant’anni di produzione letteraria per aiutare, in particolar modo le nuove generazioni, a capire cosa abbia rappresentato fare editoria nel corso del Novecento e che valore inestimabile abbiano le testimonianze scritte per orientarsi nel passato e nel presente.
La mostra, diretta da Filippo Montefusco con il coordinamento affidato ad Angela Maria Appignani, racconta la storia di un grande editore e degli autori che lo hanno reso tale come Cesare Pavese, Italo Calvino e Norberto Bobbio. Una buona parte di storia d’Italia dalle pagine di libri e riviste, un approfondimento culturale tutto da vivere.
Un grande editore e il Novecento, presentata la mostra su Einaudi
“Cinquant'anni di un editore. Le edizioni Einaudi negli anni 1933-1983”, la mostra multimediale è stata inaugurata e sarà aperta fino al 27 ottobre all'Archivio di Stato di Pescara