POVERTÀ EDUCATIVA, STUDENTI ITALIANI A RISCHIO

PER UNA 'SCUOLA OK', CITTADINANZATTIVA SI MOBILITA

Carenza di infrastrutture, scarsa partecipazione ad attività extra scolastiche, organizzazione del tempo scolastico con poca propensione al tempo prolungato. Sono tutti aspetti che, stando al rapporto “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa” di Save the Children incidono sul rischio di povertà educativa a cui i bambini e gli studenti italiani sarebbero particolarmente esposti. La sintesi del rapporto è che una maggiore offerta di servizi educativi di qualità determina minore povertà educativa. Tale qualità é frutto di diverse variabili che intervengono nel percorso educativo dei minori. In particolare si evidenzia come i bambini che hanno la possibilità di frequentare il nido, di accedere al tempo prolungato, di frequentare la mensa scolastica, di accedere ad infrastrutture a norma e dotate di connessione ad internet e che hanno la possibilità di frequentare più attività extra scolastiche avrebbero delle capacità di apprendimento maggiori, come dimostrato dai livelli di performance raggiunti in matematica o nella lettura. Per cercare di ridurre l’impatto di questa condizione Save the Cildren ha messo in atto, in diverse regioni italiane, il progetto “Illuminiamo il futuro” attraverso l’istituzione di cosiddetti Punti Luce, ovvero degli spazi ad alta densità educativa, sorti in quartieri svantaggiati delle città, all’interno dei quali i bambini tra i 6 e i 16 anni e le loro famiglie usufruiscono di diverse attività gratuite, tra cui sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali.
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