Premio Coopstartup Rigeneriamo Comunità. Obiettivo crowdfunding raggiunto per i ‘Fermenti liberi’ molisani

Fermenti liberi

Tutto è partito da un innovativo bando nazionale di Legacoop: Coopstartup Rigeneriamo Comunità. L’invito alle cooperative: progettare una startup da lanciare sul mercato. Partecipanti: 129 cooperative in tutta Italia. A fine agosto 2019 scadono i termini. Si completa la prima selezione. Passano in 29 e tra queste ce ne sono due del Molise: Rika di Montemitro e Fermenti liberi di Campobasso.

La prima, Rika, propone un progetto di albergo diffuso; è una cooperativa di comunità che valorizza risorse territoriali ed è impegnata in progetti per il benessere collettivo. La seconda, Fermenti liberi, ha portato un progetto di gastronomia locale itinerante; punta sulla cucina consapevole, la panificazione artigianale, sull’agroalimentare locale e propone esperienze di prossimità.

Si va verso la fase finale. Il bando invita a produrre un video a porre un budget di partenza e ad avviare una raccolta fondi on line (croudfouding) per raggiungerlo. Verranno premiate le 7 cooperative che raggiungeranno prima l’obiettivo. E il premio sarà l’accredito del budget raddoppiato.

Bene. Proprio in questi giorni il progetto è agli sgoccioli. Fermenti liberi ha raggiunto tra i primi il budget prefissato di 8000 euro: la bandiera della vetta è adesso molto vicina e molto molto possibile.

Una bella soddisfazione per i 28enni Andrea Nasillo e Vincenzo Mignogna, che vedono premiate fatica, creatività e passione. Erano due studenti molisani all’Università di Bologna quando l’avventura è partita. “Abbiamo iniziato a fare il pane insieme ad altri due amici in uno spazio associativo – raccontano – Ogni giovedì sera nel quartiere si sentiva l’odore del nostro pane e qualcuno veniva a prenderlo. Lo facevamo per stare insieme e perché avevamo nostalgia dei nostri prodotti da forno tradizionali“.

Da qui l’idea di continuare a fare il pane una volta rientrati a casa. “L’ambizione era creare una realtà cooperativa attiva anche in campo agricolo, sociale ed economico – dicono – volevamo far tesoro delle esperienze maturate nei contesti bolognesi. Insomma volevamo diventare contadini del ventunesimo secolo, che significa ecologia, innovazione sociale, fare rete, includere, sviluppare economie di prossimità, attivare circuiti virtuosi e trasparenti. Così abbiamo iniziato da ciò che ci aveva tenuto impegnate le mani fino ad allora: il pane“.

La rete è nata grazie all’appoggio della comunità locale: ognuno ci ha messo qualcosa, chi il sapere, chi la farina. E il pane prodotto veniva distribuito in quella che sarebbe diventata una lista di contatti lunga circa 100 persone. “A questo punto – raccontano ancora – ci serviva un forno più grande ma noi disarmati e privi di un esperienza seria paragonabile a chi il pane lo fa da una vita ci sentivamo sprovveduti. Così abbiamo pensato di fare come i contadini del passato, che preparavano il pane a casa e andavano a cuocere nei forni di paese”.

Ancora una volta la generosità di una comunità genuina come quella del Molise dà la spinta all’impresa. Una persona decide di aiutarli mettendo a disposizione spazi e competenze per farli crescere. Conoscenze e abilità aumentano. E anche i contatti. Nasce un gruppo informale fatto di produttori e consumatori, dove le giornate di distribuzione diventano festa e confronto. Senza mai mollare arrivano altri incontri, altre opportunità, tra cui uno stand al mercato coperto di Campobasso e un evento a Casacalenda in cui vengono promossi i produttori della rete con ottime risposte di pubblico. Quindi il bando di Legacoop.

E oggi Fermenti liberi festeggia con soddisfazione questo bel traguardo. E già pensa a come fare il prossimo, determinante, passo: acquistare finalmente un furgone con cui viaggiare, le auguriamo tutti, molto lontano.

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