Ansia e depressione in aumento: che fare? Nel consulto psicologico una soluzione

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    Tra le emergenze della epidemiologia moderna occupano un particolare posto in classifica le malattie psichiche. “I disturbi mentali sono in aumento. Entro il 2020 il numero esploderà soprattutto per quelli di tipo depressivo e ansioso. Gli altri, quelli più cronici, in qualche maniera sono abbastanza stabili. In particolare l’incremento si osserva nei giovani tra i 10 e i 24 anni e negli anziani, categorie sociali in cui possono esserci importanti cambiamenti di vita”. Questo l’allarme lanciato nel corso del XXII Congresso Nazionale della Sopsi dedicato al “Progetto Promozione Salute Mentale”.

    ilariaPer capire il perché di questa particolare incidenza dei disturbi di ansia e depressione e dare indicazioni su quali possono essere le possibili soluzioni, ci siamo rivolti alla dottoressa Ilaria Zeoli, esperta in Neuropsicologia Clinica Età evolutiva, adulti e anziani e terapeuta in formazione cognitivo – comportamentale, titolare dello “Studio Psichè” da poco nato a Campobasso in via Cavour, 31.

    Una ragazza giovane che entra a piccoli passi in un mondo complesso con passione e professionalità: di cosa si occupa nel suo studio?

    Mi occupo di consulenza psicologica dall’adolescenza all’età adulta. Da poco ho inserito anche un servizio di riabilitazione e potenziamento cognitivo per disturbi di memoriae attenzione in caso di deterioramento cognitivo, ictus e traumi cranici.

    Rispetto i dati riportati al Congresso Nazionale cosa ne pensa?

    Si tocca con mano l’aumento di psicopatologie, soprattutto ansia e depressione, al di là dell’indagine statistica. Il valore intrinseco della persona viene collegato molto al fare, ma non è altro che un meccanismo di compensazione della propria insicurezza. E’ la società che ci porta a pensare questo, la paura del giudizio dell’altro ci dà instabilità. Nella settimana lavorativa o di studio o durante il giorno sarebbe bene ritagliarsi anche un spazio proprio, fermarsi, chiacchierare con i propri genitori, con il vicino, passare del tempo con i propri figli o semplicemente stare ad oziare in una vasca da bagno. Dobbiamo, insomma, prenderci cura di noi e se vogliamo riusciamo ad organizzarci.

    Da dove nasce questa enorme diffusione dell’ansia?

    I motivi per cui una persona prova ansia sono tanti, spesso il fenomeno può essere correlato anche ad un disturbo di personalità per cui esplorare questo problema ci apre ad un mondo molto vasto e complesso. Per fare un esempio concreto, oggi uno dei motivi che genera ansia è sicuramente la mancanza di lavoro che colpisce prevalentemente i giovani, in particolare la fascia d’età che va dai 20 ai 40 anni, generando insicurezza su come gestire la quotidianità e il futuro. Non avere un’identità professionale può determinare frustrazione ed incertezza, aumentando la possibilità di sviluppare stati ansiosi.

    In questo quadro le relazioni sociali come influiscono?

    Spesso l’ansia non è altro che un “comportamento appreso”, sia attraverso l’esperienza, sia attraverso l’osservazione dei comportamenti che i genitori hanno messo in atto in determinate situazioni, che il soggetto riproduce pensando che l’ansia sia l’unica modalità per affrontare una situazione specifica. Pensiamo  ai quei genitori che si preoccupano in maniera troppo apprensiva delle amicizie dei figli, dei loro studi, delle uscite serali. Tutto questo aumenta il livello ansioso del genitore, che poi si riflette anche sui figli.

    Vista la situazione di “emergenza”, quali sono i rimedi per gestire meglio l’ansia?

    Di solito viene gestita con attività che ci permettono di entrare più in contatto con noi stessi, ad esempio lo sport, la meditazione e lo yoga. Tuttavia se l’ansia non trova soluzione con questi approcci, bisogna rivolgersi ad un professionista e pensare di avviare un percorso di psicoterapia.

    Ringraziamo la dottoressa Ilaria Zeoli, che tra le sue attività sta avviando anche dei gruppi di rilassamento, per il suo utile contributo, certi che il disagio, in qualunque forma si manifesti, si possa affrontare anche con la condivisione e una corretta informazione.

    Brochure attività Centro Pishé