Abbiamo precedentemente parlato in un nostro articolo di uno splendido ragazzo di Campobasso Marco Rateni riguardo il suo prossimo evento “A Twisted Christmas“. Ma vorremmo farvi scoprire i suoi precedenti lavori parlando un po’ di lui.
Nello scorso maggio Marco ha legato il suo nome allo “Zaiet” fest di Frosinone. Una giornata di musica e beneficenza organizzata dalla città per ricordare Matteo Fontana scomparso a soli 23 anni a causa di una leucemia. Ogni anno con questo fest si vogliono sensibilizzare quante più persone su questa terribile malattia e su cosa la ricerca sta facendo per provare a combatterla e sconfiggerla.
Marco, architetto giovanissimo e già molto conosciuto, con il suo progetto MR Landart di fusione multisensoriale tra giardini e musica Rock ha deciso di dedicare un giardino rock a Zaiet, soprannome del ragazzo scomparso. In piazza Risorgimento a Frosinone è possibile ammirare questa fantastica area. Il giardino è stato progettato e realizzato pensando totalmente alla figura di Matteo Fontana: dei profili in alluminio sono stati utilizzati per ricreare la Z di Zaiet che durante il fest è stata illuminata grazie a dei led. Nei riquadri laterali sono state riprodotte con materiali naturali e riciclati le copertine delle band di fama internazionale che si sono esibite nelle diverse edizioni dell’evento: Band Folkstone, Extrema, Korpiklaani, Lacuna Coil.
29 le piante disposte nel giardino come gli anni che avrebbe compiuto Matteo. I colori dei fiori sono stati scelti minuziosamente per creare un vero e proprio contrasto con il verde del prato e per avvicinarsi ai colori dei disegni dei riquadri laterali. 23 piante stagionali e le altre 6 perenni per simboleggiare gli anni dello Zaiet Fest: il bianco dei fiori indica la speranza e la fiducia di un futuro in cui non si morirà per questi orribili mali. In più il giardino è interattivo: scansionando i qr-code con l’app di MR Landart è possibile ascoltare la musica dei gruppi omaggiati.
Un lavoro da togliere il fiato per cui Marco non può che andar fiero. “Sono convinto che si debba iniziare a dedicare più spazi alle persone “normali” che con la propria testimonianza ci ricordano quanto è importante amare la propria vita e rispettare l’ambiente, sé stessi e soprattutto gli altri”. Le sue parole devono essere spunto di riflessione per tutti noi. Ci auguriamo che Marco continui a stupirci con il suo progetto e aspettiamo con ansia di vedere cosa sarà capace di realizzare con i bambini nell’evento di Natale qui a Campobasso. Gli auguriamo per questo un buon lavoro.